Fatti di Roma

PREMIATO IL PROGETTO DI RECUPERO DEL CIBO DELLE ACLI DI ROMA

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Il progetto “il pane A Chi Serve 2.0” delle ACLI di Roma, grazie al quale fino a oggi sono stati recuperati 110.157 kg di pane e che ogni giorno aiuta 2.300 poveri della Capitale, ha ricevuto il Premio “Buone Notizie 2018”, promosso dal Corriere della Sera e dalla Fondazione Corriere della Sera.

Lidia Borzì, Presidente delle Acli di Roma accompagnata dal Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, ha ritirato il prestigioso riconoscimento, consegnato ieri sera presso l’UniCredit Pavilion di Milano alla presenza di Urbano Cairo, Presidente di RCS MediaGroup, di Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera e di Elisabetta Soglio, Responsabile Corriere della Sera Buone Notizie.

Il progetto “il pane A Chi Serve 2.0” è un progetto innovativo che mette in rete 45 panifici con 44 enti solidali (che distribuiscono cibo e pasti ai più poveri) e sei Municipi di Roma. Grazie anche all’impegno dei volontari, che hanno donato in totale oltre 4.000 giorni di servizio e hanno percorso circa 13.200 km, il progetto è riuscito a fornire pane per accompagnare circa 800.000 pasti. Gli obiettivi del progetto sono quelli di contrastare lo spreco alimentare (in Italia, ogni anno si sprecano circa 28kg di cibo a persona), assicurare assistenza nell’emergenza e nella lotta alle povertà, creare legami solidali di prossimità, sensibilizzare ed educare al recupero e favorire la responsabilità sociale d’impresa.

Nell’ultimo anno, inoltre, dall’esperienza de “il pane A Chi Serve 2.0” è nato un nuovo progetto che integra e amplia il primo: “Il Cibo che Serve”, finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando per il contrasto delle povertà estreme e della marginalità sociale. “Il Cibo che Serve”, infatti, estende la tipologia di generi alimentari recuperati, in particolare a frutta e verdura (grazie anche all’acquisto di un furgone refrigerato), incrementa le realtà che ricevono i beni e si avvale della collaborazione dei mercati rionali e del Centro Agroalimentare di Roma. L’obiettivo delle ACLI di Roma è quindi quello di arrivare a raggiungere 3.000 poveri ogni giorno e coprire almeno 10 dei 19 Municipi della capitale per un totale di oltre 1 milione e 200mila cittadini anche grazie all’imminente apertura di 6 presidi solidali e di una applicazione dedicata che sarà presentata nel mese di ottobre.

“Questo progetto – dichiara Lidia Borzì, Presidente delle ACLI di Roma e provincia – mira a recuperare gli “scarti” e gli “scartati” contrastando in primo luogo il paradosso dell’abbondanza, in quanto il cibo c’è per tutti ma non tutti ne hanno accesso, infatti c’è chi usa con disinvoltura la pattumiera e chi scava nei cassonetti per procurarsi da mangiare tra i rifiuti. Il progetto si fonda su un meccanismo moltiplicatore di solidarietà che aiuta chi aiuta, senza sostituirci alle organizzazioni caritatevoli, ma anzi sostenendole e rinforzandole. Inoltre, grazie alla rete virtuosa che si è creata, proviamo anche a farci carico delle persone bisognose inserendole in un percorso di inclusione sociale attiva che prevede esigibilità dei diritti, formazione professionale e momenti di aggregazione”.

“Questo riconoscimento – aggiunge Borzì – va idealmente alle tante persone che ogni giorno, con il loro grande cuore, rendono tutto questo possibile: i volontari, i commercianti, gli enti di solidarietà e chiunque contribuisce a portare avanti e anzi a far lievitare sempre di più questa buona pratica dedicata prima di tutto ai poveri”.

Anche il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, ha espresso la sua soddisfazione: “E’ il giusto riconoscimento per un progetto tanto semplice quanto innovativo che deve farci capire come, molto spesso, per fare del bene e creare un circolo virtuoso siano necessarie, prima ancora che quelle materiali, risorse immateriali: volontà, ingegno, perseveranza, spirito di sacrificio. E’ questo il giusto collante – ha concluso Rossini – capace di mettere in relazione diversi soggetti all’interno di una comunità in vista di un obiettivo più grande, proprio come è successo per il progetto delle Acli di Roma “il pane A Chi Serve 2.0″, un progetto che vogliamo esportare anche in altre grandi città del nostro paese dove la povertà è una vera emergenza sociale”.

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