PREMIATI I VINCITORI DEL PREMIO IAI, DAI GIOVANI L’IDEA PER UNA UE DIVERSA
Virginia, classe 1996, propone di introdurre nelle scuole un’ora di educazione civica europea, “per insegnare, ad esempio, che tra Consiglio e Consiglio europeo non è solo l’aggettivo a fare la differenza”. Difende l’idea che a presiedere la Commissione sia il leader del partito più votato alle elezioni, sostiene la necessità di partiti e movimenti transnazionali e di organi di informazione che veicolino notizie sull’Ue più accurate e comprensibili.
Sara, che è del ’93, chiede piuttosto che le risorse europee siano distribuite uniformemente in ogni angolo dell’Unione – specialmente quelli che rischiano di essere dimenticati, come la sua Calabria – e che l’Europa incoraggi i giovani a “restare” in quei luoghi, che sono tutte porzioni di cultura europea. Giovanni, coetaneo, nato quasi insieme al Trattato di Maastricht, sostiene che l’Ue abbia erroneamente ritenuto la crisi politica una conseguenza di quella economica, sbagliando così anche le misure per risolverla. Per l’Europa ha un piano basato su sei principi, tra cui la non aggressività in politica internazionale, la giustizia sociale, lo sviluppo sostenibile.
Mentre la classe politica discute, provoca, confonde, sull’Europa, ragazze e ragazzi da tutta Italia provano a formulare soluzioni concrete per il suo rilancio. I vincitori del Premio IAI – e con loro gli altri partecipanti – sono nati europei e non contemplano l’ipotesi di cercare rimedi al di fuori dell’Europa. Considerano anzi strano sentirsi definire “solo” italiani, negli slogan di alcune forze politiche.
Con la premiazione dei primi tre classificati – nell’ordine, Virginia Volpi, Sara Candido e Giovanni Santambrogio – e un dibattito moderato dalla giornalista del giornale Radio Rai, Ilaria Sotis, a partire dalle loro proposte, si chiude la prima edizione del concorso indetto dall’Istituto Affari Internazionali, che quest’anno ha sfidato gli under 25 a scrivere in un saggio la loro idea di Europa.
Studenti e neolaureati, tutti tra i 20 e i 25 anni, questi giovani hanno viaggiato, fatto volontariato, sono stati in Erasmus. Non solo conoscono l’Unione europea perché ci sono cresciuti, ma gran parte di loro – laureandi in scienze politiche e relazioni internazionali – l’hanno studiata, assimilandone i meccanismi anche più di chi sull’Europa si esprime con dichiarazioni quotidiane. Proprio per questo non ne trascurano i problemi, gli errori, anzi rendendosi conto della necessità di costruire un’opinione pubblica europea.
Ad ascoltare e commentare le idee dei tre vincitori, in un botta e risposta sul futuro dell’Europa, personaggi del mondo culturale, sportivo, economico e istituzionale: tra gli altri, il giornalista e scrittore Roberto Cotroneo, la campionessa europea di nuoto Margherita Panziera, l’europarlamentare Elly Schlein, gli attori Giorgio Marchesi e Irene Grazioli. Presenti con un video-messaggio, anche l’Alto rappresentante Federica Mogherini, la leader di +Europa Emma Bonino, il giovane matematico e vincitore della medaglia Fields Alessio Figalli, la fiorettista Elisa Di Francisca, l’attrice Anna Foglietta e l’Altiero Spinelli della Tv Vinicio Marchioni.
Inaugurato quest’anno dall’Istituto Affari Internazionali, il Premio IAI – Giovani Talenti per l’Italia, l’Europa e il Mondo, è nato soprattutto con lo scopo di coinvolgere attivamente, con progetti concreti, ragazze e ragazzi nelle scelte di politica internazionale. Per il suo valore, l’iniziativa è stata onorata della Medaglia di Rappresentanza del presidente della Repubblica.
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