PIROZZI, LOMBARDI E SALVINI INSIEME PER FARE CADERE ZINGARETTI
“Se tutte le opposizioni sono compatte, se hanno presentato un programma alternativo a quello del presidente, mi sembra logica la ’sfiducia’. Altrimenti la Regione non sarebbe governabile in queste condizioni”. Così il consigliere regionale e sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi all’ ANSA, parla della sua idea di far cadere subito il neo-eletto governatore del Lazio Nicola Zingaretti con delle dimissioni di massa dell’opposizione. Lo schema immaginato da Pirozzi è raccogliere le firme dei consiglieri dimissionari prima dell’elezione del presidente del Consiglio, eleggerlo e poi consegnargliele il giorno stesso o alla seduta successiva. Dubbi sull’opzione di presentare una mozione di sfiducia: “Qualcuno potrebbe avere l’influenza…”. “E’ anche un modo – spiega- per evitare che si mettano d’accordo”. Pirozzi afferma di averne parlato con Roberta Lombardi e con Matteo Salvini “perché è il leader del centrodestra certificato dalle elezioni. Lombardi mi ha detto che tendenzialmente era d’accordo ma che doveva parlare con i suoi. Salvini è d’accordo, certo dovrà parlare con Berlusconi, Meloni e Fitto”.
“A chi però gli faceva notare che le dichiarazioni di Lombardi rispetto all’incontro Zingaretti-Raggi non sembrano sottintendere una fine immediata della legislatura, Pirozzi ha risposto: “E’ un problema di ordine politico, io non posso parlare per lei”.
“Io non vado in Regione per i 7 mila euro o per piazzare amici. Io mi sono candidato per una nuova idea, non per sostenere Zingaretti – aggiunge – Se poi cambiano le condizioni, io alzo le mani. Ma dovranno rispondere ai loro elettorati.
Strano anzi che non ci avesse già pensato nessuno… – conclude Pirozzi – Il Lazio può diventare il laboratorio di quello che può succedere a livello nazionale”.