PAROLIN SU DIALOGO CON RUSSIA E CINA: “LA SFIDA E’ MIGLIORARE COMPRENSIONE RECIPROCA”
“L’attenzione della Santa Sede verso l’Est europeo non è di oggi, ma è di lunga data, e non è mai venuta meno, nemmeno negli anni più bui, mentre in Estremo Oriente la sfida è la stessa di sempre, ed è di natura pastorale”. Questo è solo un estratto di una lunga intervista rilasciata al Sole 24 Ore dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, che mette spiega come la Chiesa stia cercando di dialogare con la Russia e la Cina.
“Oggigiorno vengono spesso sottolineate le differenze tra vari Paesi occidentali e la Russia – continua il cardinale -, come se fossero due mondi differenti, ciascuno con i propri valori, i propri interessi. In un simile contesto la sfida è quella di contribuire a una migliore comprensione reciproca tra quelli che rischiano di presentarsi come due poli opposti”.
“La questione della pace e della ricerca di soluzione alle varie crisi in corso dovrebbe essere posta al di sopra di qualsiasi interesse nazionale o comunque parziale. La diplomazia della Chiesa cattolica è una diplomazia di pace“, rimarca Parolin che ci tiene ad aggiungere che “non ha interessi di potere: nè politico, nè economico, nè ideologico. Per questo può rappresentare con maggiore libertà agli uni le ragioni degli altri e denunciare a ciascuno i rischi che una visione autoreferenziale può comportare per tutti”.
L’ultima battuta, prima di concludere l’intervista, la dedica alla situazione delicata dell’Estremo Oriente dove “si pongono sfide nuove, che attendono risposte inedite e creative, ma in fondo la finalità della Chiesa è la stessa di sempre. In concreto, la Chiesa cattolica chiede che sia garantito a essa il diritto di professare liberamente la propria fede a vantaggio di tutti e per l’armonia della società”.