PARCHI E SPAZI ALL’APERTO PER I CENTRI ESTIVI
Un censimento di spazi all’aperto, parchi e impianti da utilizzare straordinariamente per l’organizzazione dei centri estivi municipali dato che i criteri di distanziamento renderanno presumibilmente insufficienti a soddisfare le richieste gli spazi scolastici normalmente utilizzati dai municipi per l’allestimento dei centri estivi. Il Pd di Roma, con una mozione che sarà presentata in Assemblea capitolina, lancia la sua proposta per i più piccoli in questa fase di allentamento progressivo delle misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19. Il documento è stato presentato questa mattina nel corso di una videoconferenza stampa organizzata dal segretario romano Andrea Casu alla quale hanno partecipato le consigliere Valeria Baglio e Giulia Tempesta, il capogruppo Giulio Pelonzi, le presidenti di I e II municipio, Sabrina Alfonsi e Francesca Del Bello. “È stato un lavoro di squadra che vuole essere anche da stimolo verso questa amministrazione che ha dimostrato lentezza sui buoni spesa, i buoni affitto e soprattutto sul verde. Abbiamo ascoltato le famiglie, i docenti e gli esperti per trovare situazioni che garantiscano la sicurezza dei lavoratori, con screening e tamponi, ma anche percorsi formativi innovativi con laboratori didattici e attività ludo-sportive”, ha spiegato Baglio.
“L’obiettivo di questa mozione – ha aggiunto la consigliera Valeria Baglio – è essere pronti, quando sarà possibile, a mettere a disposizione dei bambini, dei ragazzi, delle famiglie e delle mamme ad avere centri aperti, che abbiamo chiamato spazi educativi integrati, rivolti sia alla fascia 0-3 e fino ai 14 anni, utilizzando anche le associazioni del Terzo settore. Il Comune non si deve sostituire ai Municipi ma deve mettere a disposizione le risorse e dare indicazioni centrali univoche. La nostra – ha proseguito ancora la consigliera – è una mozione che dà chiare indicazioni su cui poi il comitato di esperti della Raggi può aiutare ad individuare le soluzioni migliori. La politica deve dare indirizzi chiari, quelli che ad oggi sono mancati da parte dell’amministrazione. Il nostro è un lavoro di stimolo”. ”Alla Giunta – ha aggiunto Tempesta – chiediamo di valutare stanziamenti ad hoc, con prezzi calmierati, per incentivare l’utilizzo di questi spazi educativi integrati anche per le famiglie in difficoltà economiche. Non vorremmo che sui centri estivi ci fosse la stessa situazione di ritardi come quelli su buoni spesa e affitto. Dal decreto presentato da Conte ieri sera c’è una disposizione in tale senso nell’utilizzo dei voucher non ancora spesi per il bonus baby sitter, in questo modo i Comuni vengono agevolati”. Tempesta ha poi sottolineato come la mozione preveda anche “la possibilità di utilizzare il personale educativo precario del Comune di Roma” all’interno dei centri estivi.
La mozione poi prevede che nei centri educativi integrati si svolgano anche riti di passaggio. Il significato lo ha chiarito la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi che già si è attivata per la ricerca degli spazi e per questo negli scorsi giorni è stata al centro di un battibecco con il consigliere del M5s Angelo Diario che riteneva questa scelta “una fuga in avanti” in quanto spetterebbe al comune, e non ai Municipi, fornire le indicazioni sui centri estivi. “Dobbiamo restituire ai bambini la possibilità di socializzazione, crescita, spazi all’aperto ed elaborare questo periodo che ci è stato – ha detto Alfonsi -. Dobbiamo trovare dei momenti perché i bambini e gli adolescenti possano in qualche modo concludere i loro cicli e il loro passaggio a un’altra età. Noi come municipio siamo pronti. Da sempre abbiamo attivato i centri estivi con quasi 150mila euro anche per ospitare i bambini con disabilità. È chiaro che questa cosa quest’anno ha ancora più valore. Se non facciamo i centri estivi, mettiamo in seria difficoltà le famiglie e sappiamo benissimo che questo significa mettere in seria difficoltà le donne”. La. minisindaca ha poi fornito un dato interessante. “Normalmente – ha detto – ai nostri centri estivi partecipavano 700 bambini: quest’anno con un questionario abbiamo già avuto oltre 1.200 richieste e siamo in una zona centrale dunque con possibilità economiche diverse rispetto ad altri territori della città”.