PAPA: LE RADICI SONO LA GARANZIA DEL FUTURO
“Per essere moderni, qualcuno crede che sia necessario staccarsi dalle radici. E questa è la rovina, perché le radici, la tradizione, sono la garanzia del futuro”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, ricevendo in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico i partecipanti al 186.mo Capitolo Generale dell’Ordine degli Agostiniani Scalzi.
“Non è un museo, è la vera tradizione, e le radici sono la tradizione che ti portano la linfa per far crescere l’albero, fiorire, fruttificare”, ha continuato il papa. “Mai staccarsi dalle radici per essere moderni, quello è un suicidio. Preghiera e penitenza non cessano di essere cardini su cui si regge la testimonianza cristiana, una testimonianza che in certi contesti va del tutto contro-corrente, ma che, accompagnata dall’umiltà e dalla carità, sa parlare al cuore di tanti uomini e donne anche nel nostro tempo”.
Poi, Francesco ha ricordato il significato della qualifica di ‘scalzi’, che “esprime l’esigenza di povertà, di distacco, di fiducia nella Divina Provvidenza”.
“L’anima scalza, questo è il carisma. Questa è un’esigenza evangelica, che in certi momenti del cammino della Chiesa lo Spirito fa sentire con più forza”, ha continuato, per poi applaudire la scelta dell’ordine di dare risalto al loro quarto voto, quello dell’umiltà. “L’umiltà è una cosa che non si può prendere in mano: c’è o non c’è, è un dono. Non si può prendere in mano”.
“Lo Spirito soffia nelle vele della Chiesa anche il vento della missione ad gentes, e voi avete saputo essere pronti a partire,” ha aggiunto il Pontefice. “Viviamo un’epoca in cui la missione ad gentes si sta rinnovando, anche attraverso una crisi che vogliamo sia di crescita, di fedeltà al mandato del Signore Risorto, mandato che conserva tutta la sua forza e la sua attualità. Anch’io mi unisco a voi con commozione nel fare memoria dei missionari agostiniani che hanno dato la vita per il Vangelo in diverse parti del mondo. E vedo con piacere che fate tesoro di queste testimonianze del passato per rinnovare la vostra disponibilità alla missione oggi, nelle forme che il Concilio Vaticano II e le sfide attuali ci chiedono”.