PAPA: LA PREGHIERA VOCALE DESTA ANCHE IL PIÙ ASSONNATO DEI CUORI
Non bisogna disprezzare la preghiera vocale perché “le parole che pronunciamo ci prendono per mano” e “destano anche il più assonnato dei cuori”. È quanto ha detto Papa Francesco questa mattina, durante la catechesi dell’udienza generale, svoltasi ancora una volta nella biblioteca del Palazzo Apostolico. Lo riporta Vatican News.
“La Bibbia – dice il pontefice – educa l’uomo a far sì che tutto venga alla luce della parola, che nulla di umano venga escluso, censurato. Soprattutto il dolore è pericoloso se rimane coperto, chiuso dentro di noi. Un dolore chiuso dentro di noi, che non può esprimersi o sfogarsi, può avvelenare l’anima. È mortale”. Proprio per questo, le scritture ci insegnano a pregare con parole “talvolta audaci”, dure contro i nemici, per contrastare i sentimenti cattivi che albergano nel cuore umano e disinnescarli.
“Sono lì a testimoniarci che, se davanti alla violenza non esistessero le parole, per rendere inoffensivi i cattivi sentimenti, per incanalarli così che non nuocciano, il mondo ne sarebbe tutto quanto sommerso,” continua il papa. Per Bergoglio La preghiera vocale è “come un ancora: aggrapparsi alla corda per restare lì, fedeli, accada quel che accada”.
“Dunque, non dobbiamo disprezzare la preghiera vocale. – continua il pontefice – Qualcuno dice: ‘Eh, è cosa per i bambini, per la gente ignorante; io sto cercando la preghiera mentale, la meditazione, il vuoto interiore perché venga Dio …’: per favore! Non cadere nella superbia di disprezzare la preghiera vocale. È la preghiera dei semplici, quella che ci ha insegnato Gesù: Padre nostro, che sei nei cieli.”