PAPA: LA PASQUA CI PORTA I DONI DI PACE, GIOIA E MISSIONE
Pace, gioia e missione: sono i tre doni che Gesù porta ai suoi discepoli nel Cenacolo, la sera del giorno di Pasqua. Ne ha parlato ieri Papa Francesco, prima della recita del Regina Cœli.
“Toccare le piaghe di Gesù, – ha detto il Papa – che sono i tanti problemi, difficoltà, persecuzioni, malattie di tanta gente che soffre. Tu non sei in pace? Va’, va’ a visitare qualcuno che è il simbolo della piaga di Gesù. Tocca la piaga di Gesù. Da quelle piaghe scaturisce la misericordia”.
“Il secondo dono che Gesù risorto porta ai discepoli è la gioia”, ha continuato Francesco. “Anche a noi, quando magari è successo qualcosa di incredibile, di bello, viene da dire: ‘Non ci posso credere, questo non è vero!’. Così erano i discepoli, non potevano credere per la gioia. Questa è la gioia che ci porta Gesù. Se tu sei triste, se tu non sei in pace, guarda Gesù crocifisso, guarda Gesù risorto, guarda le sue piaghe e prendi quella gioia”.
“E poi, – ha aggiunto il Pontefice – oltre alla pace e alla gioia, Gesù porta in dono ai discepoli anche la missione. Dice loro: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (v. 21). La risurrezione di Gesù è l’inizio di un dinamismo nuovo di amore, capace di trasformare il mondo con la presenza dello Spirito Santo”.
Dopo la recita della preghiera, Papa Francesco ha ricordato i Beati argentini Enrique Angel Angelelli, Vescovo diocesano, Carlos de Dios Murias, francescano conventuale, Gabriel Longueville, sacerdote fidei donum, e Wenceslao Pedernera, catechista, padre di famiglia. “Il loro esempio e la loro intercessione sostengano in particolare quanti lavorano per una società più giusta e solidale. Uno di loro era francese, era andato come missionario in Argentina. Gli altri tre, argentini. Facciamo un applauso ai nuovi Beati, tutti!”
Il Pontefice ha poi invitato alla preghiera per i profughi detenuti in Libia, per quanti colpiti dalle alluvioni in Sudafrica. In conclusione, ha voluto rivolgere il suo augurio anche ai “fratelli e sorelle delle Chiese Orientali che oggi, secondo il calendario giuliano, celebrano la Santa Pasqua, porgo auguri cordiali. Il Signore risorto doni loro gioia e pace! E un applauso anche per tutti i cattolici e ortodossi orientali, per dire loro: ‘Buona Pasqua!’”.