Religioni

PAPA: LA GUERRA È IL MOSTRO CHE DIVORA L’UMANITÀ

“La guerra è il mostro che, col mutare delle epoche, si trasforma e continua a divorare l’umanità”. È l’ammonimento del Pontefice nel corso della catechesi all’udienza generale interamente dedicata al viaggio in Iraq appena concluso.

“Ma la risposta alla guerra – avverte Francesco- non è un’altra guerra, la risposta alle armi non sono altre armi. Io mi domandai: chi vende oggi le armi ai terroristi che fanno stragi anche in altre parti? Penso all’Africa. La risposta è la fraternità. Questa è la sfida per l’Iraq, ma non solo: è la sfida per tante regioni di conflitto e, in definitiva, per il mondo intero”.

Da qui la domanda: “Saremo capaci di fare fraternità tra noi o continueremo con logica iniziata da Caino, la guerra?”

“Per questo – dice il Pontefice- ci siamo incontrati e abbiamo pregato, cristiani e musulmani, con rappresentanti di altre religioni, a Ur, dove Abramo ricevette la chiamata di Dio circa quattromila anni fa. Abramo è padre nella fede perché ascoltò la voce di Dio che gli prometteva una discendenza, lasciò tutto e partì. Dio è fedele alle sue promesse e ancora oggi guida i nostri passi di pace, guida i passi di chi cammina in Terra con lo sguardo rivolto al Cielo. E a Ur, stando insieme sotto quel cielo luminoso, lo stesso cielo nel quale il nostro padre Abramo vide noi, sua discendenza, ci è sembrata risuonare ancora nei cuori quella frase: Voi siete tutti fratelli”.

Un messaggio di fraternità, osserva ancora Bergoglio, “è giunto dall’incontro ecclesiale nella Cattedrale Siro-Cattolica di Baghdad, dove nel 2010 furono uccise quarantotto persone, tra cui due sacerdoti, durante la celebrazione della Messa. La Chiesa in Iraq è una Chiesa martire e in quel tempio, che porta inscritto nella pietra il ricordo di quei martiri, è risuonata la gioia dell’incontro: il mio stupore di essere in mezzo a loro si fondeva con la loro gioia di avere il Papa con sé. Un messaggio di fraternità abbiamo lanciato da Mosul e da Qaraqosh, sul fiume Tigri, presso le rovine dell’antica Ninive”.

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