PAPA INCONTRA PATRIARCA DI MOSCA PER PRIMA VOLTA NELLA STORIA A CUBA
Il Patriarca Kirill – ha detto padre Lombardi – arriva all’Avana giovedì 11 febbraio in visita ufficiale; si tratta della sua prima visita come Patriarca in America Latina e che coprirà i Paesi di Cuba, del Brasile e del Paraguay. Lo stesso giorno, l’11 febbraio arriva all’Avana anche il cardinale Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il venerdì 12 febbraio il Papa parte per il suo viaggio in Messico alle 7.45, quindi in anticipo rispetto al programma. La partenza era infatti prevista alle 12.30 di Roma. Dopo un volo di 12 ore e 15 minuti arriva all’Avana, dove giunge alle ore 14.00 locali, all’aeroporto José Martì. Qui il Papa viene ricevuto come è abituale all’arrivo da un volo internazionale da parte del nunzio, il capo del protocollo, che salirà sull’aereo e lo inviterà a scendere per l’accoglienza, ai piedi della scala, da
parte del presidente Raul Castro. Sono presenti all’aeroporto anche il cardinale Ortega e il presidente della Conferenza episcopale cubana, il cardinale Koch. Il presidente Raul Castro – ha proseguito padre Lombardi – accompagna il Papa alla lounge presidenziale dell’aeroporto e anche il seguito papale scende dall’aereo e va in un salone per le delegazioni, dove si incontreranno le delegazioni. Alle 14.15 il Patriarca Kirill e Papa Francesco entrano in una sala per l’incontro privato.
Nell’aeroporto – ha precisato padre Lombardi – vi sono due sale importanti per l’evento: una è quella in cui avviene il colloquio privato, l’incontro privato del Patriarca e del Papa, e una attigua in cui c’è poi la firma della dichiarazione comune, l’incontro delle delegazioni. L’incontro avviene tra il Papa e il Patriarca in questa sala, preparata appositamente, e lì saranno accompagnati durante il colloquio privato dal metropolita Hilarion, per quanto riguarda il Patriarca, e dal cardinale Koch, per quanto riguarda il Santo Padre. Il dialogo si prevede che sia in russo e in spagnolo e quindi ci saranno due interpreti che parlano sia il russo che lo spagnolo.
Il colloquio privato – ha affermato il portavoce vaticano – prevede un tempo piuttosto lungo a disposizione: un paio d’ore. Al termine del colloquio, intorno alle 16.15 locali, c’è lo scambio di doni. Dopo il Patriarca si trasferiscono nella sala attigua per la firma della dichiarazione congiunta. Saranno presenti il presidente Raul Castro, il metropolita Hilarion e il cardinale Koch. Gli originali della dichiarazione sono in russo e in italiano. Il Papa e il patriarca li firmano entrambi e poi se li scambiano.
Poi sono previsti dei brevi discorsi sia del Patriarca Kirill sia del Papa. Attualmente – ha detto padre Lombardi – sono previsti, non come discorsi preparati, con un testo lungo o complicato, ma più come un’espressione spontanea, personale, di sentimenti in questa straordinaria e bellissima occasione. La partenza del Papa per il Messico è prevista per le 17.30. Il programma di questo viaggio – ha precisato padre Lombardi – non è cambiato dalla sosta a Cuba. Il Papa starà in Messico dal 12-18 febbraio 2016.