PAPA: “GESÙ NON È UN PERSONAGGIO DEL PASSATO, CHIAMIAMOLO PAPÀ”
Gesù non è un personaggio del passato. “Se possiamo in verità invocare Dio chiamandolo ’Abbà – Papà’, è perché in noi abita lo Spirito Santo; è Lui che ci trasforma nel profondo e ci fa sperimentare la gioia commovente di essere amati da Dio come veri figli. Tutto il lavoro spirituale verso Dio lo fa lo Spirito”. Lo sottolinea il Papa nel corso dell’udienza generale trasmessa via streaming dalla Biblioteca Apostolica per l’emergenza coronavirus.
“Il primo dono di ogni esistenza cristiana è lo Spirito Santo. Non è uno dei tanti doni, ma il Dono fondamentale. Senza lo Spirito – dice Francesco- non c’è relazione con Cristo e con il Padre. Perché lo Spirito apre il nostro cuore alla presenza di Dio e lo attira in quel “vortice” di amore che è il cuore stesso di Dio. Noi non siamo solo ospiti e pellegrini nel cammino su questa terra, siamo anche ospiti e pellegrini nel mistero della Trinità. Siamo come Abramo, che un giorno, accogliendo nella propria tenda tre viandanti, incontrò Dio”
Bergoglio spiega l’opera dello Spirito in noi: “Egli ci ’ricorda’ Gesù e lo rende presente a noi, perché non si riduca a personaggio del passato. Lo Spirito lo porta al presente. Se Cristo fosse solo lontano nel tempo, noi saremmo soli e smarriti nel mondo. Ma nello Spirito tutto è vivificato: ai cristiani di ogni tempo e luogo è aperta la possibilità di incontrare Cristo. Lui non è distante, lo Spirito è con noi: ancora educa i suoi discepoli. E l’esperienza che hanno vissuto tanti oranti: uomini e donne che lo Spirito Santo ha formato secondo la “misura” di Cristo, nella misericordia, nel servizio, nella preghiera… E una grazia poter incontrare persone così: ci si accorge che in loro pulsa una vita diversa, il loro sguardo vede ’oltre’”.
“Non pensiamo solo ai monaci, agli eremiti; – osserva il Pontefice- si trovano anche tra la gente comune, gente che ha intessuto una lunga storia di dialogo con Dio, a volte di lotta interiore, che purifica la fede. Questi testimoni umili hanno cercato Dio nel Vangelo, nell’Eucaristia ricevuta e adorata, nel volto del fratello in difficoltà”. Bergoglio sferza i cattolici: “A volte succede che non preghiamo, o preghiamo come pappagalli; questo è il momento di dire allo Spirito santo ’vieni e insegnami come è la strada della fede, insegnami ad avere un atteggiamento di speranza. E dunque lo Spirito a scrivere la storia della Chiesa e del mondo”.