PAPA FRANCESCO: VIVIAMO NELLA CIVILTÀ DELLO SCONTRO, MA I CRISTIANI PROPONGONO L’INCONTRO
”Le guerre sono un grande scontro e oggi nessuno dubita che stiamo vivendo la terza guerra mondiale: in un secolo, uno scontro dietro l’altro, uno dietro l’altro… E non impariamo mai, a livello mondiale, ma anche a livello personale. Quante volte si prendono decisioni in base allo scontro:
‘Tu chi sei?’ No, io non so chi sono, ma sono contro questo e contro questo. La propria identità è essere-contro, scontrarsi. Invece la strada che voi proponete, che voi vivete, e che è una vera proposta cristiana è l’incontro per risolvere, per risanare lo scontro. Noi stiamo vivendo la civiltà dello scontro. È più facile dire ‘io sono contro questo, contro quello, contro quell’altro’, che dire ‘io sono con’. Ci costa più fatica questo. E voi uscite per trovare gente, per trovare uomini e donne che hanno bisogno di aiuto, hanno bisogno della mano tesa, per camminare insieme, con, non contro”. Lo ha detto il Papa incontrando in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano, i membri della Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale e Volontario (Focsiv) in occasione del 50esimo dalla fondazione.
”Questo è il vostro volontariato, e lo fate senza stipendio; sì forse vi danno qualcosa per il bus, il biglietto, ma niente di più. Senza stipendio, non per guadagnarti la vita, ma per vocazione – ha aggiunto – Ed è un investimento del vostro tempo che rende feconda la vita degli altri. Continuate su questa strada del volontariato, è una delle ricchezze della vostra cultura italiana. Se ci sono dei problemi, sempre ci saranno dei problemi, dappertutto, i problemi non vanno risolti come fa lo struzzo mettendo la testa sotto terra, i problemi si risolvono camminando, andando, litigando… Sì, litigando, fa bene! A volte fa bene una bella litigata… E capirsi bene ma come fratelli, litigando come fratelli, i buoni fratelli sanno litigare bene. Io ricordo una volta, una cosa famigliare, noi siamo in cinque e mio fratello, il secondo, si è arrabbiato con la terza, entrambi già sposati, grandi e si sono detti (cose) di tutti i colori! Io lì che li ascoltavo, pensavo: ‘Dio mio, questi non se le mandano a dire!”’. ”’Tu hai fatto… tu sei una cretina… tu sei questo, quell’altro…’. Di tutto. Poi si sono fermati. E mio fratello ha detto: ‘Io me ne vado perché ho da fare… Ciao bella!’. Un bacio ed è finita. I fratelli sanno discutere ma senza arrivare a distruggere l’essenziale che è il legame fraterno – ha continuato – Noi dobbiamo fare questo, cercare la verità, ci sono punti di vista diversi, si discute, bene, ma quello non si tocca, quello rimane sempre, la fratellanza. E il volontariato è un inno alla fratellanza, è un inno ad andare avanti così. Per questo, continuate ad andare avanti così, ad aiutare in questo senso, aiutare dando una mano alla gente. Questo volevo dirvi prima di dare la benedizione e di salutarvi. Sono contentissimo di questo che voi fate. Continuate, e che si uniscano a voi altre persone per fare questo bel lavoro di umanità. Grazie!”.