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PAPA FRANCESCO SFERZA LA DIOCESI DI ROMA, “SENTIRE IL GRIDO DELLA CITTA'”

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La prima tentazione che può venire dopo aver ascoltato tutte queste difficoltà , questi problemi, è che dobbiamo risistemare la città , la diocesi, mettere tutto al suo posto, mettere ordine“. Lo ha affermato papa Francesco nell’incontro diocesano a San Giovanni in Laterano “Questo sarebbe guardare a noi, tornare a guardarci dentro. Se¬, le cose saranno risistemate e noi avremmo messo a posto il ’museo’ ecclesiastico della città . Questo significa “addomesticare le cose: i giovani, il cuore della gente, le famiglie, fare ’calligrafia inglese’. Tutto perfetto… Sarebbe il peccato più grande di mondanità , di spirito mondano anti evangelico”.
“Non si tratta di risistemare”, ha spiegato, “abbiamo sentito gli squilibri della città , lo squilibrio dei giovani, degli anziani, delle famiglie. Lo squilibrio dei rapporti con i figli.
Oggi siamo stati chiamati a reggere lo squilibrio. Non possiamo fare qualcosa di buono, di evangelico, se abbiamo paura dello squilibrio. Dobbiamo prenderlo per le mani. Questo è quello che il Signore ci dice perchè il Vangelo – credo che mi capirete – è una dottrina ’squilibrata’. Prendete le Beatitudini e meritano
il Premio Nobel allo squilibrio”.
Il Pontefice ha messo in guardia dal pericolo di avere “una bella Diocesi funzionalizzata”. Ha fatto l’esempio, senza nominarla, di una diocesi “che ha tutto funzionalizzato: l’appartamento di questo, dell’altro, con cinque-sei specialisti che studiano le cose. Ha più dipendenti del Vaticano! E quella diocesi – non voglio nominarla – ogni giorno si allontana di più da Gesù Cristo perchè rende culto all’armonia. Non della bellezza ma della mondanità  funzionalista”. Francesco ha esortato ad ascoltare “il grido della diocesi” e ad “abitare con il cuore”, non “le idee, i piani pastorali, la curiosità , soluzioni pre-fatte”. Il rischio è serio, cioè diventare “una Chiesa sorda al grido della gente, sorda all’ascolto della città”. 

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