PAPA FRANCESCO: “RECINTI TRA PERSONE E POPOLI NON È IL PROGETTO DI DIO”
“Nella Bibbia, contro qualsiasi tentazione di lettura esclusivistica, il particolarismo dell’elezione è sempre in funzione di un bene universale e non cade mai in forme di separazione, né di esclusione. Dio non sceglie mai qualcuno per escludere gli altri, ma sempre per includere tutti. L’elezione di Dio ha sempre questa dimensione sociale e missionaria. È un monito importante per i nostri tempi, in cui derive di separazione sempre crescenti scavano fossati ed erigono recinti tra le persone e tra i popoli, a scapito dell’unità del genere umano, che ne soffre, e dello stesso Corpo di Cristo, secondo il progetto di Dio”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell’Associazione biblica italiana e i partecipanti alla XLVII Settimana biblica nazionale in corso a Roma sul tema ”Alleanza e alleanze tra universalismo e particolarismo”.
“La tematica che avete scelto per questi incontri, ‘Alleanza e alleanze tra universalismo e particolarismo’ mi sta a cuore e rientra fra le maggiori attenzioni attuali della Chiesa. Le tre alleanze su cui state riflettendo, infatti, coinvolgono da vicino le sue relazioni con il mondo contemporaneo”, ha sottolineato Francesco. “Sono tematiche che attraversano interamente l’Antico e il Nuovo Testamento, con tensioni e riformulazioni continuamente oscillanti tra l’universalismo dell’amore di Dio per l’umanità, nessuno escluso, e il particolarismo dell’elezione”.
Bergoglio si è poi soffermato sul “rapporto tra uomo e creato”, con il riferimento all’alleanza di Noè. “Nel racconto del diluvio Dio ridona speranza e salvezza all’umanità, sconvolta dall’odio e dalla violenza, attraverso la giustizia del Patriarca. Tale giustizia ha in sé una irrinunciabile dimensione ecologica”, ha spiegato. L’alleanza di Noè “mai venuta meno da parte di Dio, continua a spronarci a un uso equo e sobrio delle risorse del pianeta, che è una inquietudine molto seria in questo momento”. Infine, il richiamo all’alleanza di Abramo: “anche questa è un’immagine di grande attualità. Come insegna il Concilio Vaticano II, infatti, in un tempo sconvolto da echi di morte e di guerra, la fede comune in un unico Dio ci invita e ci incoraggia a vivere come fratelli”.