PAPA FRANCESCO E GLI ALTRI CARDINALI INSIEME PER LA RIFORMA DELLA CURIA ROMANA
Papa Francesco torna a riunirsi, da oggi a mercoledì in Vaticano, con il consiglio di cardinali che lo coadiuvano nella riforma della Curia romana e che prossimamente licenzierà una nuova costituzione apostolica che sostituirà la vigente Pastor Bonus del 1998, ma non mancano problemi interni all’organismo.
A settembre scorso il coordinatore del cosiddetto C9, il cardinale hondureno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, aveva detto alla Radio vaticana: “Siamo ad un 75% del lavoro di revisione della Costituzione apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana e alla fine dell’anno dovremmo essere in grado di consegnare ai canonisti i nuovi documenti”. Anche il vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro, segretario del Consiglio, aveva affermato che il processo di riforma della Curia è ormai “oltre i tre quarti”. La redazione di una nuova Costituzione apostolica non è in dirittura d’arrivo ma è “a buon punto”, ha confermato a febbraio scorso il portavoce vaticano, Greg Burke.
Nel frattempo non sono poche le difficoltà emerse all’interno del C9. Dei nove cardinali, l’australiano George Pell è assente perché in questi mesi è tornato nel suo paese per difendersi in tribunale dalle accuse di pedofilia. Il cileno Francisco Javier Errazuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile, è, come tutti i vescovi del suo paese, nell’occhio del ciclone per uno scandalo di abusi sessuali del clero e insabbiamento delle relative denunce che ha condotto l’episcopato cileno, convocato a maggio dal Papa a Roma, a rassegnare in blocco le dimissioni nelle mani di Francesco. Il tedesco Reinhard Marx, infine, è capofila di un’apertura alla possibilità di concedere la comunione a conugi protestanti di fedeli cattolici, la cosiddettà ospitalità eucaristica, contestata da una minoranza di vescovi tedeschi e frenata anche, con “sorpresa” dello stesso Marx, dalla congregazione vaticana per la Dottrina della fede guidata dla gesuita Francisco Ladaria.