PAPA FRANCESCO: ANCHE IN NOI SANGUINANO LE FERITE INFERTE ALLA MADRE TERRA
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Nuovo grido di allarme del Papa per il pianeta “saccheggiato” e “depredato” in ogni modo in nome del “profitto” e del “progresso”. Bergoglio, in una lettera al Presidente colombiano, Ivan Duque Marquez, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente e che quest’anno è stata ospitata virtualmente dalla Colombia sul tema della biodiversità, ricorda che “la protezione dell’ambiente e il rispetto della biodiversità del pianeta sono questioni che ci riguardano tutti”.” Non possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato. Le ferite causate alla nostra madre terra sono ferite che sanguinano anche in noi”, denuncia il Papa.
Avverte il Pontefice nella lettera al Presidente della Colombia che “la cura degli ecosistemi ha bisogno di una visione del futuro. Il nostro atteggiamento verso il presente del pianeta dovrebbe impegnarci e renderci testimoni della gravità della situazione. Non possiamo tacere davanti al clamore quando verifichiamo i costi molto elevati della distruzione e dello sfruttamento dell’ecosistema”.
Da qui il monito di Francesco: “Non è tempo di continuare a guardare dall’altra parte indifferenti ai segni di un pianeta che viene saccheggiato e violato, per l’avidità di profitto e in nome -molte volte – del progresso. E’ dentro di noi la possibilità di invertire la marcia e scommettere su un mondo migliore e più sano, per lasciarlo in eredità alle generazioni future. Tutto dipende da noi se lo vogliamo davvero”.
Bergoglio ricorda il quinto anniversario dell’enciclica Laudato si’ appena celebrato e, pensando all’anno da lui indetto per riflettere sulla nostra “casa comune”, invita “a partecipare all’anno speciale. E così, tutti insieme, per diventare più consapevoli delle cure e della protezione della nostra casa comune, così come dei nostri fratelli e sorelle più fragili e scartati nella società”. L’invito al Presidente colombiano a deliberare “sempre in favore della costruzione di un mondo più vivibile e di una società più umana, in cui tutti abbiamo un posto e in cui nessuno sia scartato”.