PAPA: FARE E NON DIRE PER ESSERE VERI CRISTIANI

Servono l’impegno e i fatti per essere cristiani. Questo è il messaggio che passa dalle parole di Papa Francesco pronunciate oggi e a commento della liturgia del giorno all’omelia della messa celebrata in Casa Santa Marta.

E’ proprio durante il periodo della Quaresima, spiega Bergoglio, che diventa chiaro come Dio “ci insegni la strada del fare” e lo definisce “concreto”, a differenza di molti cristiani che si vantano di esserlo ma che in realtà fanno “finta” di esserlo, magari per attribuirsi una posizione sociale o per la loro coscienza, ma senza avere vere convinzioni.

“Il Signore ci insegna la strada del fare. E quante volte troviamo gente – anche noi, eh! – tante volte nella Chiesa: ’O sono molto cattolico!’. ’Ma cosa fai?’ Quanti genitori si dicono cattolici, ma mai hanno tempo per parlare ai propri figli, per giocare con i propri figli, per ascoltare i propri figli. Forse hanno i loro genitori in casa di riposo, ma sempre sono occupati e non possono andare a trovarli e li lasciano abbandonati. ’Ma sono molto cattolico, eh! Io appartengo a quella associazione’. Questa è la religione del dire: io dico che sono così, ma faccio la mondanità “, preciso e puntuale parla al cuore della gente, indicandogli quali dovrebbero essere le prerogative, quali sono le battaglie che vale veramente la pena combattere, soprattutto quella contro l’egocentrismo.

Il Papa richiama quindi a sé l’impegno del suo gregge, sottolineando come si possano trovare anche nel Vangelo i valori che danno senso alla vita di un cristiano come “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene”. “Soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.

Nella parte conclusiva del suo discorso l’invito ad essere cristiani attivi e  partecipi è chiaro, dato che “il solo dire ci porta alla vanità, a quel fare finta di essere cristiano. Ma no, non si è cristiani così”; l’essere cristiani dunque deriva anche dall’impegno, non basta il segno della croce e su questo il Papa è stato abbastanza chiaro.

Pietro Proietti