PAPA: DRAMMA PROFUGHI, AIUTARE I PAESI IN PRIMA LINEA
Non si possono lasciare da soli i Paesi impegnati in prima linea nella gestione dei profughi e i pesi dell’accoglienza debbono essere “distribuiti equamente”. Papa Francesco ha lanciato oggi un nuovo monito alla comunità internazionale, citando quanto sta facendo in particolare la Grecia, e chiedendo una “risposta corale” che può arrivare solo se i negoziati in materia andranno a buon fine. E proprio dalla Grecia oggi è arrivato un allarme: tra i “50.000 e i 70.000 migranti” rischiano di rimanere bloccati nel paese ellenico a marzo dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici. Sono le stime del ministro delle politiche migratorie di Atene, Yannis Mouzalas. “Abbiamo un piano di emergenza, ma ci auguriamo che l’Unione europea si muova più velocemente” per affrontare la crisi, ha detto il responsabile. “Ci sono attualmente 22.000 migranti intrappolati in Grecia”, ha aggiunto.
Bergoglio ha parlato all’Angelus, dove ha avuto parole di speranza per la Siria chiedendo ai fedeli di continuare a pregare perché’ la cessazione delle ostilità porti realmente ad una svolta nel martoriato Paese del Medio Oriente. Intanto da stasera gli occhi sono tutti puntati sulla deposizione del cardinale George Pell, il Segretario per l’Economia, che alla Royal Commission australiana dirà le sue verità sui fatti di pedofilia, che vedono responsabili alcuni sacerdoti, accaduti quando era vescovo a Sidney e a Melbourne. Un confronto via video che lo impegnerà nella notte e in mattinata incontrerà in Vaticano Papa Francesco.
L’udienza è in ’tabella’ e potrebbe essere legata anche solo al suo ruolo di super-ministro dell’economia del Vaticano. Ma, vista la coincidenza della deposizione (che potrebbe prolungarsi anche alle notti di lunedì e martedì, ora italiana, quando invece in Australia è mattina), è verosimile che Bergoglio possa essere informato in tempo reale di questo tema spinoso. Il Papa all’Angelus ha dunque lanciato un nuovo appello alla comunità internazionale perché metta in campo una strategia unanime per l’accoglienza ai profughi che “fuggono da guerre e altre situazioni disumane. In particolare, la Grecia e gli altri Paesi che sono in prima linea – ha sottolineato il Papa – stanno prestando ad essi un generoso soccorso, che necessita della collaborazione di tutte le nazioni”. E Papa Francesco invita a “una risposta corale” che “può essere efficace e distribuire equamente i pesi. Per questo occorre puntare con decisione e senza riserve sui negoziati”, ha sottolineato il pontefice. Sulla Siria ha invece detto: “Ho accolto con speranza la notizia circa la cessazione delle ostilità in Siria, e invito tutti a pregare affinché’ questo spiraglio possa dare sollievo alla popolazione sofferente, favorendo i necessari aiuti umanitari, e apra la strada al dialogo e alla pace tanto desiderata”. (Ansa)