PAPA: “ANDATE INCONTRO AI FRAGILI DELLA NOSTRA SOCIETÀ”
“’Il grido di Dio che chiede a tutti noi: ’Dov’è tuo fratello?’ Dov’è il tuo fratello schiavo? Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini che utilizzi per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato regolarizzato?’”. È il grido di dolore del Papa nel messaggio per il 150 esimo anniversario della proclamazione di sant’Alfonso Maria de’ Liguori dottore della Chiesa.
“Dinnanzi a passaggi epocali come quello attuale, – avverte il Papa – si evidenzia concreto il rischio di assolutizzare i diritti dei forti, dimenticando i più bisognosi. La formazione delle coscienze al bene appare meta indispensabile per ogni cristiano. Dare spazio alle coscienze – luogo dove risuona la voce di Dio – perché possano portare avanti il loro personale discernimento nella concretezza della vita è un compito formativo a cui bisogna restare fedeli. L’atteggiamento del Samaritano, come ho indicato in Fratelli tutti, ci sprona in questa direzione”.
Da qui l’invito alla teologia morale a non “aver paura di accogliere il grido degli ultimi della terra e di farlo proprio. La dignità dei fragili è un dovere morale che non si può eludere o demandare. È necessario testimoniare che diritto dice sempre solidarietà. Vi invito, così come ha fatto sant’Alfonso, ad andare incontro ai fratelli e alle sorelle fragili della nostra società. Ciò comporta lo sviluppo di una riflessione teologico morale ed un’azione pastorale, capace di impegnarsi per il bene comune che ha la sua radice nell’annuncio del kerygma, che ha una parola decisa in difesa della vita, verso il creato e la fratellanza”.