PAPA ALLA SINAGOGA: “EBREI E CRISTIANI DEVONO SENTIRSI FRATELLI”
Ebrei e cristiani devono “sentirsi fratelli, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale comune” e su questo fondamento devono “continuare a costruire il futuro”.
Con queste parole, accompagnate da un fragoroso applauso, papa Francesco si è rivolto ieri alle comunità ebraiche nella sua visita alla Sinagoga di Roma. “Con questa mia visita seguo le orme dei miei Predecessori”, ha detto Francesco che ha poi subito aggiunto: “Voi siete i nostri fratelli e le nostre sorelle maggiori nella fede. Tutti quanti apparteniamo ad un’unica famiglia, la famiglia di Dio, il quale ci accompagna e ci protegge come suo popolo. Insieme, come ebrei e come cattolici, siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità per questa città, apportando il nostro contributo, anzitutto spirituale, e favorendo la risoluzione dei diversi problemi attuali”.
L’augurio del Papa è che tra ebrei e cattolici “crescano sempre più la vicinanza, la reciproca conoscenza e la stima”, sottolineando anche a questo proposito come la sua visita alla Sinagoga avvenga “proprio oggi, 17 gennaio, quando la Conferenza episcopale italiana celebra la Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei”. Molto importante e apprezzato dagli ebrei è stato il riferimento nel discorso del Papa all’“inscindibile legame che unisce cristiani ed ebrei”. “I cristiani – ha affermato Francesco -, per comprendere sé stessi, non possono non fare riferimento alle radici ebraiche, e la Chiesa, pur professando la salvezza attraverso la fede in Cristo, riconosce l’irrevocabilità dell’Antica Alleanza e l’amore costante e fedele di Dio per Israele”.