OMICIDIO VARANI, CICCARELLI “LE EMOZIONI VANNO CERCATE ALTROVE”
La Presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio, Emma Ciccarelli, con un comunicato stampa ha voluto soffermarsi sull’efferato omicidio Varani che sta monopolizzando la cronaca e l’opinione pubblica nazionale. “La ricerca di emozioni forti – dichiara – nasconde bisogni di senso più profondi ai quali questi giovani non hanno saputo dare un nome. Pur condannando l’insensatezza degli atti compiuti dai giovani, ci sono responsabilità da cercare anche nel comportamento omissivo della società civile che investe poco nella prevenzione e nel contenimento del disagio.”
La Ciccarelli non limita l’analisi semplicemente all’evento deviante o alle caratteristiche particolari dei due giovani che hanno commesso il fatto, ma spiega “questo fatto di cronaca – spiega nel comunicato stampa – lascia l’amaro in bocca sotto tanti punti di vista: dal punto di vista del disordine affettivo e relazionale dei ragazzi coinvolti, con una sessualità percepita in maniera strumentale alle relazioni e del tutto degradata e banalizzata; dal punto di vista mediatico, con la stampa che ha preferito enfatizzare il movente del festino e della cocaina, senza farsi domande su comportamenti disordinati e disumanizzanti (ora il fatto terrà scena sui media per le prossime settimane con dovizia di particolari e scabrosità da amplificare, mentre per esempio la vicenda delle suore uccise in Yemen proprio in questi giorni è passata nella più totale indifferenza); dal punto di vista della società civile, che ancora una volta non riesce ad intercettare i disagi esistenziali prima che diventino tragedie. Dietro a tutto questo c’è un tessuto sociale omissivo e poco coeso, proiettato molto su spinte narcisistiche e poco su dimensioni solidaristiche.”
La Presidente ha poi indicato quella che secondo lei sarebbe la strada che devono percorrere le istituzioni per aiutare le nuove generazioni nel loro percorso di crescita e formazione, andando ad investire nella prevenzione, nell’ascolto e imparando a rispettare il senso del limite.
“Un bel segnale in tutto questo è stato dato dal padre di uno degli assassini, che pur nel dolore per l’abominio commesso dal figlio lo ha convinto a costituirsi e a prendersi la responsabilità del proprio comportamento. La speranza è che i padri siano più presenti nella vita dei propri figli e li aiutino a fare delle scelte di vita buona, dove non sia necessario lo sballo, e la felicità sia vissuta in relazioni vere, sane e appaganti” ha infine concluso la Presidente al termine del comunicato stampa.