OMICIDIO VANNINI, AL VIA L’APPELLO BIS. SOSTENITORI IN PIAZZA

Prima udienza del processo bis per l’omicidio di Marco Vannini. Dopo 5 anni dalla morte del 20enne di Cerveteri, si ritorna in corte d’assise d’appello di Roma per stabilire quali siano le responsabilità degli imputati: Antonio Ciotoli, sottoufficiale della Marina militare, la moglie Maria Pezzillo, e i figli Martina, fidanzata di Marco, e Federico. Marco è morto nella notte tra il 17 e il 18 maggio nella casa dei Ciotoli a Ladispoli, attinto da un colpo di pistola. In primo grado il sottufficiale è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario e condannato a 14 anni, mentre i familiari a 3 anni per omicidio colposo. Assolta invece la fidanzata di Federico, Viola Giorgini presente la sera della tragedia. In Appello, nel gennaio 2019, la pena per il capofamiglia è stata ridotta a 5 anni per via della derubricazione del reato a omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente e confermati i tre anni ai familiari.
Il 7 febbraio la Cassazione ha stabilito che si celebrasse un nuovo processo in Appello in quanto Vannini, secondo le motivazioni in seguito espresse, non sarebbe morto solo per il colpo di pistola ma anche per il ritardo di 110 minuti con cui la famiglia Ciontoli ha chiamato i soccorsi. Questa mattina, davanti al tribunale di Piazzale Clodio, si sono trovati i sostenitori della famiglia Vannini che hanno esposto striscioni e cartelli con cui chiedono verità e giustizia per il 20enne. Degli imputati, presente in aula solo Federico Ciontoli. Mentre non sono mancati i genitori di Marco, Marina e Valerio. L’udienza è a porte chiuse per via dell’emergenza Covid-19. Nell’udienza odierna si deciderà sull’ammissione di eventuali nuove prove e testimonianze. Al vaglio dei giudici la nuova perizia sulle parole pronunciate da Marco mentre il Ciontoli era al telefono con il 118.