OMICIDIO DEL BRIGADIERE REGA, CONDANNA ALL’ERGASTOLO PER I DUE AMERICANI

“E’ stato un lungo e doloroso processo che non mi riporterà Mario, non lo riporterà in vita e non ci ridarà la nosta vita insieme”. Ha commentato così la vedova del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio, la condanna all’ergastolo per i due statunitensi Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth per l’omidicio del militare. “Oggi è stata messa la prima pietra di una giustizia nuova e Mario rappresenterà un precedente di cui chi avrà bisogno potrà appellarsi. La sua integrità è stata difesa e dimostrata, nonostante da vittima ha dovuto soffrire di tante insinuazioni”.
La sentenza della prima corte d’assise di Roma è arrivata dopo oltre 12 ore di camera di consiglio. La presidente della Corte Marina Finiti, ha letto la condanna con voce ferma e decisa davanti agli imputati e ai loro familiari all’interno dell’aula bunker di Rebibbia. La sentenza è stata ascoltata in silenzio, tra le lacrime della vedova di Mario Cerciello Rega, Rosa Maria Esilio.
Il carcere a vita, quindi per Elder a cui probabilmente è stato riconosciuto, oltre all’omicidio di Cerciello Rega, anche l’aggravante di aver aggredito un pubblico ufficiale, quindi credendo alla tesi dell’accusa e delle parti civili, secondo cui Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 il via Pietro Cossa a Roma, si sarebbero qualificati quali carabinieri mostrando il tesserino, facendo così cadere l’ipotesi di legittima difesa avanzata dal collegio difensivo degli imputati ed ergastolo anche per Hjorth, che ha organizzato lo scambio di droga la notte dell’assassinio del carabiniere e sapeva che il suo amico era uscito armato del coltello. È stata quindi accolta la richiesta della pubblica accusa sostenuta dalla pm Maria Sabina Calabretta.
Ci sono volute oltre 40 udienze distribuite in anno e tre mesi di processo in corte d’assise a Roma per arrivare alla sentenza di primo grado del processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega. Una controversa vicenda iniziata nell’affollata Piazza Trilussa, nel pieno della movida trasteverina, dove Elder insieme al suo coetaneo e connazionale Gabriel Natale Hjorth, si sono ritrovati nella serata del 25 luglio, a cercare uno spacciatore da cui comprare una dose di cocaina. I due, entrambi californiani, avevano seguito insieme alcuni corsi in un college negli Usa.
Secondo quanto ricostruito anche nella fase dibattimentale del processo iniziato il 26 febbraio 2020, la sera del 25 luglio si sono ritrovati a in piazza Trilussa e la loro ricerca di cocaina è approdata, dopo alcuni tentativi, a Sergio Brugiatelli, che ha detto loro di non averla ma che sapeva dove trovarla. L’uomo li accompagna quindi in Piazza Mastai per incontrare un gruppo di spacciatori tra cui Italo Pompei il quale prende da Natale 80 euro e gli “rifila” una pasticca di tachipirina spacciandola per cocaina. In quel momento intervengono i carabinieri in borghese che già li seguivano da piazza Trilussa.
Natale scappa, raggiungendo Elder che era rimasto ad attenderlo su una panchina, portando via la borsa di Brugiatelli. Mentre tornano in albergo, nella borsa squilla il telefono del mediatore il quale, da un cellulare datogli in prestito, aveva chiamato la propria utenza per trovare un accordo con i due e riavere indietro la borsa. Si accordano quindi per la restituzione della somma e una dose di cocaina. Brugiatelli, però, aveva informato i carabinieri della richiesta estorsiva raccontando, però, solamente di essere stato derubato.
Alle 3 di quella notte la pattuglia in borghese composta da Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, diversa dai colleghi intervenuti in piazza Mastai, arriva disarmata nel luogo che Natale aveva indicato per la restituzione della borsa. Elder invece era armato: aveva un coltello da combattimento lungo 22 centimetri che aveva portato dagli Usa. Mentre Natale ingaggiava una colluttazione con Varriale, Elder ha pugnalato per 11 volte Mario Cerciello Rega. Fendenti inferti con tutti i 22 centimetri della lama, per undici volte, sia nel fianco sinistro che in quello destro del torace di Cerciello Rega. Mentre i due scappavano, Varriale ha soccorso il collega lanciando l’allarme. Di lì a poco, Mario Cerciello Rega è morto in ospedale. La mattina dopo i due giovani sono stati individuati ed arrestati in albergo.