NUOVI AVAMPOSTI DELL’OPERA DON ORIONE IN AMAZZONIA
Intervista a Padre Josumar Dos Santos, superiore provinciale degli Orionini del Brasile Nord che presenta le nuove missioni orionine nella regione amazzonica.
In Vaticano si sta tenendo il Sinodo sull’Amazzonia. La Congregazione sta pensando all’Amazzonia?
Proprio in questi due mesi stiamo aprendo due nuovi avamposti missionari in Amazzonia: nella città di Candeias do Jamari, nello stato di Rondonia, e vicino a Boa Vista, capitale dello stato di Roraima. E poi continua il lavoro di sostegno e di solidarietà con i Venezuelani che passano il confine.
Cioè, cosa accade e cosa fate?
R. Abbiamo mandato due nostri sacerdoti, P. Sebastiâo e P. Miguel, nella città di Pacaraima per collaborare con la Diocesi nel sostegno materiale e spirituale della moltitudine di persone che attraversano il confine per cercare fortuna in Brasile. Ci siamo presi cura di 1500/1600 persone che ogni giorno passano il confine con le loro poche cose e bisognose di tutto. Diamo un pasto e qualche aiuto; li confortiamo.
È terminato il flusso enorme di gente al confine tra Venezuela e Brasile?
No, continua. Però, il Vescovo ha insistito che continuassimo la nostra presenza nella sua Diocesi in forma stabile. Per questo ci ha affidato un’area missionaria nella periferia di Boa Vista. Qui, stiamo iniziando ora in un’area pastorale sprovvista di sacerdoti, dove c’è grande povertà religiosa. Per lo più sono emigrati; hanno perso le loro radici e le loro tradizioni. Ci sono molte sette evangeliche e i cattolici sono una minoranza. Pensiamo di andarvi anche aprendo un’opera educativa per i bambini e ragazzi molti delle quali sono per le strade privi di cura.
Come si presenta la Congregazione in queste nuove frontiere?
La Congregazione si presenta semplicemente tra questa gente. I Vescovi hanno grande stima e aspettativa dalla nostra Congregazione. Ammirano il coraggio e lo spirito di sacrificio dei confratelli nell’affrontare, difficoltà, distanze e molti altri problemi.
A Buritis (Rondonia), nell’Amazzonia al confine con la Bolivia, ci sono 4 religiosi che si occupano di un’area pastorale molto vasta, con più di 100 comunità cristiane, anche molto distanti tra loro fino, fino a 100 chilometri. Gli stessi Vescovi difficilmente hanno sacerdoti disponibili ad andare in queste zone. Per questo la nostra presenza è vista come una profezia e una provvidenza per i poveri. Una cosa bella è il coinvolgimento nell’apostolato delle Suore orionine e dei laici del Movimento Laicale Orionino che si è subito formato nel posto.
“Solo la carità salverà il mondo!”: la strategia di Don Orione funziona?
Certo, è la nostra esperienza ed per questo i Vescovi ci vogliono.