NUOVE TECNOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO DEI MUSEI CAPITOLINI

In Campidoglio arriva una nuova sperimentazione della tecnologia 5G in collaborazione con Fastweb, con l’azienda cinese Zte e il supporto dell’Università degli studi dell’Aquila. Il progetto è stato presentato questa mattina dal capo staff della sindaca Virginia Raggi, Massimo Bugani, insieme al vice presidente di Zte Italia Luciano Paolucci, al chief operating officer dell’azienda cinese Lucio Fedele e dal chief technology officer di Fastweb Andrea Lasagna. In pratica, grazie al 5G, ci sarà un monitoraggio costante del patrimoni artistico conservato nei musei capitolini attraverso otto sensori installati in due sale dei Musei all’interno del Palazzo dei Conservatori che registreranno con regolarità informazioni sulla struttura. Grazie alla piattaforma integrata che sfrutta le frequenze 5G all’infrastruttura ultraveloce di Fastweb, alle tecnologie di ultima generazione di Zte e al know-how dell’università dell’Aquila, i Musei capitolini hanno così a disposizione un patrimonio di informazioni costantemente aggiornato utile alla programmazione della manutenzione del bene, sfruttando tutte le potenzialità del 5G, ovvero l’affidabilità, la velocità e la bassissima latenza per la trasmissione in tempo reale dei dati rilevati, nonché la possibilità di collegare un numero molto elevato di sensori per la raccolta di informazioni sullo stato degli edifici monitorati.
La nuova sperimentazione che trova applicazione nell’ambito della tutela degli edifici storici e del patrimonio artistico e culturale del Paese così come, in prospettiva, anche nel monitoraggio delle infrastrutture civili (ponti, viadotti, autostrade), si inserisce nell’ambito del progetto #Roma5G avviato nel 2017 dall’amministrazione capitolina. L’iniziativa nasce infatti dalla volontà di costruire una piattaforma digitale aperta a partner tecnologici, enti e imprese finalizzata a dotare la città di una infrastruttura innovativa basata sulla tecnologia di quinta generazione, cruciale per l’abilitazione di servizi e applicazioni smart city.
“Il 5G – ha detto Bugani nel suo intervento – avrà implicazioni incredibili in campi chiave come mobilità, sanità e anche cultura: stiamo lavorando per un’applicazione su Atac, che non posso anticiparvi, e sulla realizzazione di alcune piazze smart altamente digitalizzate dove la connessione sarà fondamentale: entro l’estate già dovremmo riuscire a farvi vedere qualcosa”. Molto soddisfatto Andrea Lasagna, chief technology officer di Fastweb. “Siamo orgogliosi – ha detto – di essere ancora una volta al fianco di Roma Capitale e mostrare le straordinarie potenzialità del 5G. La rete di quinta generazione è pronta a rivoluzionare il modo di vivere la tecnologia, abilitando servizi prima solo immaginabili a beneficio dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione”. “Dopo aver dotato la città di infrastrutture a banda ultra larga – ha aggiunto – oggi diamo ulteriore impulso alla valorizzazione di Roma e del suo patrimonio artistico proiettandola nel futuro attraverso l’uso delle più moderne tecnologie”.
Il 5G arriva a Roma, dunque, applicato al patrimonio culturale. “Con la città e l’Amministrazione siamo aperti ad accogliere questo uso intelligente della tecnologia che ci aiuterà a gestire i nostri beni storici”, ha dichiarato più tardi il vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo presentando il progetto nella seconda parte dell’incontro insieme al direttore dei Musei Capitolini Claudio Parisi Presicce. “Questa collaborazione con Fastweb e Univaq – ha detto – è motivo di soddisfazione in quanto ha portato a questa importante sperimentazione nel cuore del Comune di Roma. Un perfetto connubio tra la nuova tecnologia e il patrimonio storico”.
“Il 5G è una tecnologia che permette di realizzare importanti casi d’uso a beneficio non solo del singolo, ma soprattutto di nuovi servizi pubblici e privati – ha detto invece in una nota Hu Kun, presidente Europa occidentale Zte e ceo di Eie italla – questa infrastruttura di monitoraggio degli edifici, è un esempio perfetto per testimoniare l’affidabilità e la sicurezza del sistema oltre a dimostrare anche l’alta specializzazione della nostra tecnologia e la volontà di Zte di essere al fianco delle istituzioni e degli operatori per migliorare la qualità della vita delle persone. Zte – ha sottolineato Hu Kun – continuerà a gestire il Centro di Innovazione e Ricerca 5G con casi d’uso ulteriormente interessanti, insieme ai nostri partner in Italia”.