NO TAV: CORTEO CON LANCIO DI FUMOGENI E BOMBE CARTA
“Fermarli è possibile”. È partita oggi pomeriggio dietro questo striscione, da piazzale Tiburtino, la manifestazione contro “Tav, grandi opere, sfratti, devastazioni ambientali e sgomberi“. Esposte dai partecipanti bandiere “No Tav”, oltre a striscioni come “Solidarietà ai ribelli No Tav e 15 ottobre, che nessuno resti sol*” e diversi fumogeni blu. Al megafono alcuni manifestanti hanno dedicato messaggi di sostegno “ai ribelli imputati nei processi della Val di Susa e degli scontri del 15 ottobre 2011 a Roma”. Rivolti al premier Matteo Renzi e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, la maggior parte dei cori. Il corteo si snoderà lungo le vie di San Lorenzo, toccando Porta Maggiore e percorrendo via Prenestina, fino a via della Venezia Giulia, all’altezza di viale della Serenissima.
Su viale dello Scalo di San Lorenzo c’è stato un lancio di bombe carta contro i cancelli della sede Logistica del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. Uomini e mezzi delle forze dell’ordine sono stati schierati all’interno dell’edificio, oltre i cancelli. Esposto durante l’azione anche lo striscione “La valle non si arresta!!!“, tra lo sventolio di diversi fumogeni rossi, mentre alcuni manifestanti percuotevano con sassi i cancelli. La marcia del corteo è poi ripresa in direzione di piazzale di Porta Maggiore. Lanci di bombe carta e pietre ci sono stati anche dentro i cancelli della sede Atac di via Prenestina.
I partecipanti al corteo sono stati circa 2.000 i partecipanti, arrivati anche dalla Val di Susa, come hanno reso noto gli organizzatori. “C’è una delegazione della Valle, e una da Teramo, per i ragazzi coinvolti negli arresti del 15 ottobre 2011”, raccontano. Sul percorso, spiegano: “Abbiamo scelto di fare un corteo non al centro di Roma, ma nei quartieri popolari, per parlare ai palazzi dove c’è la gente e non a quelli del potere”. Esposto su una rampa della Tangenziale sopra via Prenestina lo striscione “Val di Susa e 15 ottobre 2011: Al cuor non si comanda”.
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