NEL QUADRANTE ROMA-EST LE FAMIGLIE CON DISABILE SONO IN DIFFICOLTA’, IL 70 % È MONOREDDITO”
Nel quadrante di Roma-Est la condizione dei nuclei familiari con persone minori e adulte disabili è veramente critica e in alcuni casi rasenta la sopravvivenza. In questa ampia e popolosa zona della Capitale il 70% delle famiglie con una persona disabile in casa ha un solo reddito, nel 30% dei casi i genitori con un disabile adulto sono over 65 con un’inevitabile ricaduta nella problematica del “dopo di noi” e della sussistenza del figlio disabile dopo la scomparsa dei genitori.
Discorso a parte per i minori con disabilità per i quali per il 25% dei casi è richiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria per la loro tutela. Tra questi oltre il 50% viene preso in carico dai servizi sociali. Sono questi dati emersi dal focus realizzato dalla Nuova Sair (NS) su una campione di 500 pazienti che si sono rivolti ai servizi semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari realizzati nel quadrante di Roma Est e in particolare nel Presidio di Riabilitazione di via Dionisio a Roma. La nuova SAIR è impegnata in questa zona di Roma da oltre 5 anni ed offre percorsi di riabilitazione ai minori e adulti con disabilità complessa fisica, psichica, sensoriale o mista.
Sempre secondo il Focus NS il 30% del campione è monoparentale e la presenza di un solo genitore spesso aggrava la situazione di disagio ed emarginazione del disabile. Tra i minori assistiti a domicilio il 44% sono stranieri.
I dati della NS si inseriscono in un contesto complesso come quello della periferia Est della Capitale che comprende tra gli altri i quartieri di: Tor Bella Monaca, Grotte Celoni, Torre Maura, Torre Spaccata, Centocelle, San Basilio, Borgesiana, Ponte di Nona e Tor Pignattara. In questi quartieri l’indice di Disagio Sociale (IDS) è tra i più alti della Capitale e il reddito medio presenta invece le cifre più basse. A questo quadro poco confortante si aggiunge un alto tasso di disoccupazione, un’endemica carenza dei servizi socio-educativi e soprattutto una forte precarietà abitativa e la presenza più elevata di cittadini stranieri (oltre 45 mila).
“In una realtà così difficile come quella delle periferie di Roma est – spiega ARMANDO CANCELLI, direttore sanitario del Presidio di via Dionisio – un intervento che non tenga conto del contesto sociale è ad alto rischio di fallimento. Coinvolgersi, in modo professionale ma diretto, nell’aiuto alla risoluzione delle dinamiche familiari o del disagio garantisce che il processo di riabilitazione (che è il nostro mandato principale) abbia maggiore probabilità di successo. Proprio per questo la Nuova Sair si è strutturata in modo tale da garantire, insieme a tutta la rete territoriale, una presa in carico globale della persona con disabilità, condividendone anche la realtà e il contesto in cui vive.”