NEL III MUNICIPIO E’ ALLARME PER I NIDI E LE SCUOLE DELL’INFANZIA
Incremento numerico e trasformazione dei contratti al 100 per cento per il personale dei nidi e nelle scuole dell’infanzia del territorio. È il senso del mandato dato al direttore del municipio Roma III Montesacro con un’apposita memoria di giunta municipale nella giornata di ieri e il tentativo di scongiurare una crisi irreversibile. Occorre un’inversione di rotta del Campidoglio. “Nel momento in cui assistiamo a nuove serrate e a una pericolosa impennata del numero dei casi di Coronavirus su scala nazionale – dichiarano in una nota congiunta Giovanni Caudo e Claudia Pratelli, rispettivamente presidente e l’assessora alla scuola del Municipio Roma III – deve essere massimo l’impegno per garantire la sicurezza del personale scolastico e dei bambini e delle bambine nei nidi e nelle nostre scuole dell’infanzia nonché la continuità del servizio. E’ forse ridondate ricordare che per i più piccoli (0- 6 anni) non possono essere seguite le normali regole di distanziamento sociale né quelle relative all’utilizzo dei sistemi di protezione individuale. Il sistema delle ‘bolle’ e della stabilità dei gruppi, evitando attività di intersezione, diventa quindi cruciale per il tracciamento e il contenimento di eventuali casi”.
“Eppure nei servizi educativi di Roma Capitale per la copertura delle assenze brevi del personale scolastico – aggiungono- è previsto l’utilizzo di un organico funzionale aggiuntivo al cui personale sono conferiti contratti part time al 75 per cento. Si tratta di una quota oraria che non consente la copertura completa dell’orario dell’attività educativa e didattica con conseguenti difficoltà di gestione delle bolle o sezioni. Non solo, con una nota dell’8/10/2020 il Campidoglio dà indicazione di utilizzare personale di potenziamento su tutto l’ambito di riferimento che nel municipio III può ricomprendere fino a 7 diverse strutture, anche transitando tra nidi e infanzia, contraddicendo in pieno il principio di stabilità del gruppo con conseguenti rischi per personale e bambini”.
“Crediamo che la scuola debba essere una priorità, un diritto che deve essere garantito sempre, anche nella fascia 0-6 anni, scegliendo la via della sicurezza e della continuità del servizio. Perché è un investimento per il futuro delle bambine e dei bambini e per tutelare al meglio le famiglie, in particolare le donne su cui ancora grava maggiormente il carico di cura. La gestione di questa fase di estrema emergenza avrà un segno tangibile sulla vita delle persone e non possiamo permetterci di approfondire il solco delle diseguaglianze, perché chi pagherà il prezzo più alto saranno i più fragili e marginali”, concludono Caudo e Pratelli.