Religioni

MORTO IL CARD. VANHOYE, ERA IL PORPORATO PIÙ ANZIANO

È morto ieri a Roma, presso l’Infermeria della Casa Generalizia dei Gesuiti, il cardinale francese Albert Vanhoye. Con i suoi 98 anni, compiuti il 24 luglio, era il membro più anziano del Collegio cardinalizio.

Vanhoye, appartenente alla Compagnia di Gesù, era considerato il più grande biblista e studioso di esegesi biblica di tutta la Chiesa cattolica ancora in vita, ed uno dei biblisti più importanti della storia biblica contemporanea. Tra i tanti incarichi ricoperti, nel 1990 divenne, sessantasettenne, segretario della Pontificia Commissione Biblica: in questo modo fu strettissimo collaboratore del cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e della stessa Pontificia Commissione Biblica, futuro papa Benedetto XVI. Il suo campo di ricerca è stato soprattutto lo studio della Lettera agli Ebrei. Nel 2001, all’età di settantotto anni, si dimise per raggiunti limiti d’età dall’incarico di segretario.

Il 22 febbraio 2006, al termine dell’udienza generale, papa Benedetto XVI annunciò la sua creazione a cardinale nel concistoro del 24 marzo seguente, definendolo “un grande esegeta”: avendo già ottantadue anni al momento dell’annuncio, non aveva il diritto di entrare in conclave e di essere membro dei dicasteri della Curia romana. Inoltre, a motivo dell’età avanzata, chiese ed ottenne di essere dispensato dalla consacrazione episcopale. Dal 10 al 16 febbraio 2008 tenne gli esercizi spirituali alla Curia Romana alla presenza di Benedetto XVI. L’11 maggio seguente fu nominato, ottantaquattrenne, gran priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Il 4 settembre 2019, giorno della morte del connazionale Roger Etchegaray, sottodecano emerito del Collegio Cardinalizio, è divenuto il più anziano cardinale vivente.

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