MENTRE IL CAMPIDOGLIO REVOCA L’ESILIO AL POETA OVIDIO, CENTINAIA DI CITTADINI VENGONO MESSI AL BANDO NELLE FAVELAS
E’ proprio così! Roma Capitale con tanto di mozione messa ai voti nell’Assemblea capitolina e passata con 29 voti favorevoli ha revocato ufficialmente l’esilio al grande poeta latino Publio Ovidio Nasone che era stato deciso dall’Imperatore Augusto. Un gesto grande e importante tanto che l’assessore Bergamo riconosce “a Publio Ovidio Nasone di aver subito un torto da parte di un potere assolutista, per ragioni mai dichiarate alla storia. Sono onorato di essere vicesindaco in questo momento“.
Un fatto curioso avvenuto dopo 2000 mila anni in una città che dei fasti augustei non ne ha più nemmeno il ricordo. Certamente uno dei problemi più gravi della nostra città era proprio questo. Occorreva porre rimedio all’esilio di un cittadino romano di 2000 anni fa! Peccato però che nello stesso tempo gli amministratori di oggi hanno messo al bando centinaia di uomini, donne e bambini relegandoli ad una vita di stenti in luoghi peggiori delle favelas come ad esempio il palazzo di Via Canti nella zona Collatina dove vivono oltre 200 persone senza acqua, luce e fognature. Tra loro 50 bambini! Le foto qui allegate raccontano il degrado in cui vivono.
Quale peggiore esilio di questo? A quando una votazione nell’Assemblea capitolina per restituire una piena cittadinanza a questi esiliati del III millennio?
Uno slogan elettorale dei 5 stelle recitava così “Coraggio insieme cambiamo tutto”. Hanno iniziato da Ovidio morto 2000 anni fa, speriamo che quanto prima comincino ad occuparsi della città di oggi.