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MEDICINA SOLIDALE, “VIA SCORTICABOVE ENNESIMO FRUTTO DELL’INDIFFERENZA”

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“Apprendiamo sconcertati che ai rifugiati e sfrattati sudanesi di via Scorticabove sono stati tolti sia l’acqua, che l’accesso ai servizi igienici. La sicurezza e la legalità – pur necessari – devono andare, però, di pari passo con la solidarietà e la misericordia. Togliere l’acqua a donne e bambini è un gesto, che se confermato, non possiamo assolutamente condividere”.

E’ quanto dichiara LUCIA ERCOLI, direttore sanitario dell’associazione Medicina Solidale, che da oltre 13 anni offre cure e assistenza ai tanti “invisibili” della Capitale da Tor Bella Monaca al colonnato di San Pietro.

“Ogni estate ormai – prosegue ERCOLI – la nostra città ci ha abituati a vivere la caccia all’immigrato di turno. Dopo il Baobab, ss. Apostoli e piazza Indipendenza ora è il turno di quelli di Via Scorticabove che pagano solo il fatto che la nostra città non è più in grado di accogliere chi è fragile e soprattutto non ha in prospettiva un valido progetto”.

“Apprezziamo invece – aggiunge – il fatto che la diocesi di Roma, attraverso il vescovo Lojudice abbia aperto con i rifugiati/sfrattati un dialogo serio e solidale”.

“Donne e bambini prima di tutto al di là del colore della pelle – conclude ERCOLI – devono essere tutelati e non perseguitati. La nostra città deve dare un segnale forte di solidarietà. Per questo invitiamo il Ministro Salvini a Tor Bella Monaca nel nostro ambulatorio degli ultimi”.

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