L’UNIVERSITA’ LATERANENSE APRE LE PORTE AI DETENUTI DEL LAZIO
Il carcere è una realtà che esige un intervento finalizzato al superamento della cultura della repressione e alla promozione della cultura dell’attenzione educativa dietro le sbarre. Ne sono pienamente consapevoli il rettore della Pontificia Università Lateranense, mons. Enrico dal Covolo, e Cinzia Calandrino, provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, che hanno siglato una Convenzione che apre le porte dell’ateneo agli ospiti delle case di reclusione del Lazio. Nell’accordo – di cui riferisce Vatican News – sono previste anche attività di tutoraggio volte al conseguimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
“E’ un giorno speciale”, ha commentato mons. Dal Covolo. “L’Università della Diocesi di Roma vuole dare un segnale forte di prossimità ai meno fortunati di questa società . L’iniziativa”, ha aggiunto il presule, “acquista un rilievo speciale nel contesto di una cultura e di una pastorale rinnovate dal Giubileo straordinario della Misericordia e dal magistero di Papa Francesco”.
L’offerta formativa rivolta ai detenuti è stata possibile grazie all’art. 17 dell’Ordinamento penitenziario, che prevede la partecipazione delle istituzioni esterne all’azione rieducativa dei condannati. Anche gli studenti della Pul potranno seguire tirocini presso strutture indicate dall’Amministrazione penitenziaria che, da parte sua, si impegnerà a fornire gli spazi didattici necessari per lo svolgimento delle attività accademiche.
Inoltre, saranno previsti momenti di attività formativa e di aggiornamento che coinvolgeranno i dirigenti, i funzionari dell’area educativa, e il personale di polizia penitenziaria.
Non mancheranno le borse di studio, di ricerca e i consueti provvedimenti destinati a esonerare gli studenti che sceglieranno la Lateranense dal pagamento di tasse e contributi universitari. E’ stato lo stesso Papa Francesco a ribadire durante la Messa “in Coena Domini” a Regina Coeli che “Ogni pena deve essere aperta alla speranza, al reinserimento, anche per dare l’esperienza vissuta per il bene delle altre persone” ha sottolineato il Rettore a margine dell’accordo.
(Fotografia da www.vaticannews.va).