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‘LIBRI LIBERI’: LETTURE IN CARCERE

Dodici incontri per leggere e interpretare i capolavori della letteratura nelle carceri. Questo è “Libri Liberi”, l’iniziativa che avrà inizio il 6 marzo alle 16 a Rebibbia. Il carcere romano sarà il penitenziario che accoglierà solo la prima delle numerose tappe che vedranno i libri più famosi della storia dell’umanità viaggiare per l’Italia tramite le voci di famosi attori e interpreti.

Il progetto è stato promossa dalla Fondazione De Sanctis, che dalla sua nascita si dedica alla diffusione internazionale dell’identità letteraria, filosofica e artistica italiana. È inoltre importante l’apporto dato dal patrocinio del ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità – e la collaborazione con il Centro per il libro e la lettura del ministero della Cultura.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello della promozione della cultura come strumento di riscatto e rinascita. In un ambiente delicato come quello del carcere è infatti centrale l’offerta di attività didattiche e laboratoriali volte all’insegnamento e alla rieducazione del detenuto, ma anche e soprattutto del suo rinserimento in un contesto sociale e umano di riferimento.
A tale scopo “Libri Liberi” offre una preziosa occasione di riscoperta del sé e del proprio valore all’interno della comunità, attraverso i libri, simbolo dell’istruzione e dell’insegnamento, e, prima ancora, attraverso le storie fucine di curiosità e immaginazione.

Gli incontri partiranno proprio dal simbolo di tutte le storie: “L’Odissea”. Incarnando il tema del viaggio, è un augurio per l’inizio di questo lungo percorso che si concluderà il 12 dicembre a Napoli con la lettura di “L’amico ritrovato”.
Le vicende di Ulisse verranno interpretate dall’attore Stefano Fresi con la presenza dello scrittore Edoardo Albinati. All’incontro sarà presente anche la dottoressa Teresa Mascolo, dirigente penitenziario e direttore della casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso.

L’invito che viene fatto ai detenuti è quello non solo di ascoltare ma anche di immergersi e capire nel profondo il racconto che si ascolta. Da qui la scelta di affiancare in questi incontri interpreti e scrittori in modo da incentivare un dialogo e un confronto aperto su ciò che la storia può aver suscitato o insegnato.
Tra i tanti nomi che hanno deciso di aderire al progetto: Rosella Postorino, Alessio Boni, Daniele Mencarelli, Lino Guanciale e Donatella Di Pietrantonio.

Un’iniziativa, questa, che si auspica di poter aprire nuovi percorsi e riflessioni interiori e comuni che permettano di varicare le mura delle carceri grazie alle vite di mille altri personaggi che ci insegnano a sbagliare, cadere ma anche rialzarci e continuare a viaggiare, proprio come Ulisse.

Allegra Flamini

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