LE GENGIVE SI “SALVANO” CON UNA APP, INUTILI I TEST DEL DNA
Una App con il ’bollino di qualità’, approvata dai dentisti, per sapere rapidamente se c’è un’infiammazione alle gengive. E’ la novità presentata dalla Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), in occasione del XIX Congresso internazionale Personalized Periodontology che si chiude domani a Rimini. L’applicazione ha l’obiettivo di aiutare gli italiani a capire quando e se sia il caso di andare dall’odontoiatra per valutare lo stato di salute delle gengive. Inutili per valutare i fattori di rischio, secondo i dentisti, l’esame della saliva e i test genetici, ancora non in grado di predire le malattie gengivali. Gli specialisti ricordano che 20 milioni di italiani hanno spesso gengive arrossate, che sanguinano o si ritraggono: segno di un’infiammazione da non trascurare, perché può trasformarsi in una parodontite grave e portare anche alla perdita dei denti. A partire da questi dati e per facilitare la diagnosi, i parodontologi hanno messo a punto l’applicazione ’GengiveINForma’ che in pochi passaggi e 5 semplici domande aiuta chiunque a stimare il rischio di sviluppare o aggravare la parodontite, e soprattutto a capire se sia il caso di rivolgersi agli esperti per iniziare l’iter diagnostico o per rivalutare la terapia. “La parodontite è una malattia che può diventare grave e invalidante, per la quale la diagnosi precoce è fondamentale. E ben 3 italiani su 4 hanno sintomi che richiederebbero un approfondimento diagnostico”, spiega Mario Aimetti, presidente Sidp. La nuova App, “disponibile gratuitamente online per smartphone, vuole permettere al paziente di individuare in maniera rapida e facile alcuni fattori predisponenti o i primi segnali di una parodontite – sottolinea – sollecitando a non trascurarli e a rivolgersi al proprio dentista per un approfondimento. Un esame di screening semplice ma essenziale come il sondaggio parodontale, con un piccolo strumento simile a un righello che individua se c’è uno ’scollamento’ delle gengive dai denti, è in grado di valutare per tempo la presenza di un disturbo gengivale”.
La App contiene, oltre a un test di autovalutazione, alcune informazioni utili redatte dagli esperti Sidp e un link al portale www.gengive.org che offre risposte semplici, autorevoli e complete sulle malattie gengivali: l’applicazione vuole infatti essere uno strumento moderno e immediato per la popolazione, per sensibilizzarla alla prevenzione e alla diagnosi precoce. “Naturalmente – precisa Luca Landi, presidente eletto Sidp – la App non vuole sostituirsi all’indispensabile visita clinica, anzi è uno strumento che spinge il paziente a sottoporvisi quando opportuno”. “La diagnosi – spiega lo specialista – è possibile con l’uso della sonda parodontale, completato da un approfondimento con radiografie endorali e dall’attenta e ampia valutazione dei fattori di rischio del paziente, dalle abitudini di vita allo stato di salute generale, fino alla storia medica sua e della sua famiglia. Non servono invece test genetici ed esami della saliva a oggi ancora poco utili ai fini della diagnosi ed esclusi dalla nuova classificazione. Non sono stati infatti ancora individuati dei biomarkers in grado di predire il rischio di malattie delle gengive. Inoltre questi test sono molto costosi, non sono possibili presso qualsiasi studio odontoiatrico e soprattutto il loro esito non modifica l’approccio diagnostico o terapeutico”.