Ambiente

LA REGIONE PRESENTA IL PIANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Un percorso partecipato con al centro la qualità della vita delle persone nelle dimensioni ambientale, sociale, economica. Questo l’obiettivo della “strategia regionale di sviluppo sostenibile”, presentata oggi durante il forum finale che si è tenuto presso lo spazio Rossellini a Roma e inserita nel più ampio quadro dell’Agenda 2030 adottata nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite e della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Tema centrale della strategia elaborata dalla Regione Lazio è la qualità della vita delle persone, nelle sue diverse componenti, fisiche, psicologiche ed economiche, secondo un approccio complessivo ed unitario. Questo approccio ha permesso di indagare tutte le componenti dello sviluppo sostenibile: ambientale, sociale, economica. All’evento sono intervenuti il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, Daniele Leodori vicepresidente e assessore coordinamento dell’attuazione del programma di governo e dei fondi comunitari (Fesr, Fse, Feasr), rapporti istituzionali, rapporti con il Consiglio regionale, Cristiana Avenali, responsabile piccoli Comuni e Contratti di Fiume Regione Lazio e coordinatrice del gruppo tecnico per la strategia regionale di sviluppo sostenibile, Pierluigi Stefanini, presidente Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile Asvis, Leonardo Becchetti, professore di rconomia politica – Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Riccardo Valentini, Fondazione Cmcc, Antonella Arduini, ministero della transizione ecologica, Manlio Calzaroni, Asvis, Enrica Onorati, assessore agricoltura, ambiente, Paolo Orneli, assessore sviluppo economico.

“Siamo alla vigilia del più grande investimento dal dopoguerra in poi, figlio dell’Europa. Questo investimento ha un’anima: la green economy, l’inclusione sociale, la digitalizzazione – ha detto il governatore Zingaretti -. La Regione vuole fare sua parte. Il presidente Draghi ha detto parole molto importanti che sento mie, noi sentiamo il dovere di fare la nostra parte. Vogliamo guidare la transizione ecologica dell’Italia, uniamoci per questo. Bisogna costruire uno sviluppo sostenibile, una scelta che guarda sì all’oggi ma vuole aprire anche una speranza sul futuro, non perdendo di vista quello che ci sta accadendo intorno e la paura del futuro in questo momento. La pandemia va avanti da un anno, ed è passato un anno dal giorno in cui sono stato anche io infettato dal Covid”.

“Il tunnel della pandemia – ha aggiunto Zingaretti – non ha lasciato soltanto dolore e vittime, ma ha anche messo una seria ipoteca dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale per miliardi di esseri umani, che saranno più poveri, con disuguaglianze che aumenteranno. Questo genera paura e la nostra missione è che la paura diventi rabbia e solitudine. Ecco perché occorre ricostruire una speranza sul futuro, una missione: creare benessere e lavoro. Questo progetto punterà su questo – ha sottolineato Zingaretti -. Il punto di arrivo non può essere un ritorno indietro, a quello che c’era prima della pandemia. Un modello che distruggeva il paese, non dava né benessere e né ricchezza. La sforzo su questo piano della sostenibilità è proprio non attendere la fine della pandemia a riprendersi prima. Utilizzeremo la pandemia per pensare a questo nuovo modello di sviluppo. Fissare obiettivi, individuare i principi fondamentali di politiche su cui occorrerà investire”, ha concluso Zingaretti.

La “strategia regionale di sviluppo sostenibile” è stata realizzata dalla Regione Lazio attraverso un accordo di collaborazione firmato a fine 2018 con il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (ora Ministero della Transizione ecologica), coordinato dall’assessorato regionale allo sviluppo economico e seguito per la parte tecnica dall’Ufficio di scopo piccoli comuni e contratti di fiume. Hanno collaborato alla redazione della strategia regionale anche Lazio Innova, con il contributo dell’Asvis e del Cmcc. In questo percorso sono stati coinvolti attraverso specifici focus group on line anche gli altri assessorati regionali, gli enti locali e le comunità del territorio, le imprese, il settore pubblico, le associazioni, il terzo settore, la scuola, le università e i centri di ricerca, fino ai singoli cittadini. In totale hanno partecipato oltre 500 stakeholder e sono stati coinvolti 76 enti locali, 149 imprese, 93 Istituti scolastici e1.686 studenti.

Le componenti dello sviluppo sostenibile sono state indagate attraverso 7 focus group tematici su argomenti ritenuti prioritari per il Lazio, coerenti con i 17 Goals dell’Agenda 2030: la dimensione ambientale è stata indagata attraverso un focus sull’adattamento ai cambiamenti climatici, mirato soprattutto alla gestione delle risorse idriche e, in misura più indiretta, con focus sulla mobilità sostenibile e sull’economia del mare. La dimensione sociale è stata incentrata sul tema della povertà e dell’accesso allo studio, secondo un approccio che conferma la loro stretta connessione, mentre la dimensione economica è stata approfondita attraverso i temi dell’economia circolare e dell’economia del mare, per le tematiche legate allo sviluppo.

Come spiegato oggi, nel documento della strategia una parte è dedicata al posizionamento del Lazio su scala Paese rispetto ai Goal dell’Agenda 2030 con una prima analisi di trend relativa agli anni 2010-2019, utilizzando gli indicatori compositi di fonte Asvis (alleanza nazionale per lo sviluppo sostenibile), e ciò che ne emerge è che dal 2010 al 2019, il territorio della Regione Lazio presenta andamenti molto simili a quelli nazionali nella maggior parte degli ambiti. Il territorio della regione Lazio – è stato spiegato – presenta ambiti con trend positivi nel consumo e produzione responsabili (Goal 12), nella parità di genere ( Goal 5), rispetto alle Imprese, innovazione, infrastrutture (Goal 9), nella salute e benessere (Goal 3) e nell’energia pulita (Goal 7). “Un territorio che deve impegnarsi invece in maniera più efficace nell’istruzione (Goal 4), nell’acqua pulita e servizi igienico-sanitari (Goal 6), nel lavoro (Goal 8), nella vita sulla terra (Goal 15), in tema di Pace e giustizia (Goal 16), per sconfiggere la povertà (Goal 1) e ridurre le diseguaglianze (Goal 10)”.

“L’importanza di questo lavoro – sottolinea la Regione Lazio -, oltre agli obiettivi che si pone, è quello di mettere a sistema per la prima volta questi ragionamenti, di misurarli tramite degli indicatori fornendo l’opportunità di capire se le politiche che si attuano sono efficaci o meno, e allo stesso tempo di monitorare l’andamento dei risultati, oltre che inserirci concretamente in un processo europeo. Inoltre l’altra grande opportunità sono i fondi disponibili in questo momento: la nuova programmazione europea 2021-2027. Il prossimo passaggio sarà l’approvazione della Giunta Regionale della strategia elaborata, e l’attuazione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile”.

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