LA MADONNINA DI MONTE MARIO COMPIE 66 ANNI. SABATO LA FESTA E LA MESSA CON IL CARDINALE DE DONATIS
Messa del Cardinale Angelo De Donatis, la banda, una corona di rose portata ai piedi della Madonnina, gastronomia e musica, sono gli ingredienti della festa della Madonnina, la statua di Maria “Salus populi romani”, che dal punto più alto di Monte Mario guarda e benedice la Città.
La “Madonnina”, la statua alta 9 metri che poggia su un piedistallo alto 18 metri, è uno dei simboli della storia recente di Roma. Fu collocata sul colle di Monte Mario come compimento di un voto popolare, durante la Seconda Guerra mondiale, promosso dagli Orionini e incoraggiato da Pio XII, per il quale si raccolsero oltre un milione di firme. La liberazione di Roma avvenne il 4 giugno 1944 quando, tra lo stupore di tutti, l’esercito tedesco lasciò la capitale incrociandosi con l’esercito alleato che vi entrava, senza alcuna forma di violenza. I documenti storici documentano quanto è avvenuto, ma la modalità con cui avvenne la liberazione, rapida e pacifica, fece pensare al “miracolo”, a una speciale protezione di Maria.
Gli eventi principali della Festa della Madonnina di sabato 1° giugno 2019 iniziano dal Centro Don Orione di Via della Camilluccia 112 con una breve processione fino al Piazzale della Madonnina, accompagnati dalla Banda Musicale Città di Fiano Romano. La Messa, celebrata nel suggestivo scenario di verde del piazzale della Madonnina, è presieduta dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Papa Francesco per la Diocesi di Roma. Al termine, è previsto l’atto di affidamento e l’omaggio floreale alla Madonna: una grande corona di fiori sarà recata sulla torretta, alta 18 metri, ai piedi della Madonnina dorata di Monte Mario. La festa si prolungherà con la possibilità di gustare gastronomia casereccia, musica e lo scenario di Roma dall’alto.
La bella statua dorata della Madonna “Salus Populi Romani” fu posta sul colle di Monte Mario nel 1953; è opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, protetto e salvato dalla comunità orionina del Quartiere Appio.
“Alla Madonna fu promessa un’opera di culto e un’opera di carità”, precisa il parroco Don Flavio Peloso. “Per questo la Congregazione accettò già durante la guerra di occuparsi di Orfani e Mutilatini nei due grandi edifici di Via della Camilluccia, che ospitavano attività per la Gioventù Italiana del Littorio. Appena possibile innalzò la grandiosa statua della Madonna”.
È divenuta tradizione cara ai romani festeggiare e ringraziare la Madonnina ogni anno, anniversario della liberazione della Città avvenuta nel 1944. Lo stesso Papa Benedetto XVI visitando la Madonnina il 24 giugno del 2010 ha sottolineato come: “La Madonnina – come amano chiamarla i romani – nel gesto di guardare dall’alto i luoghi della vita familiare, civile e religiosa di Roma, protegga le famiglie, susciti propositi di bene, suggerisca a tutti desideri di cielo. “Guardare al cielo, pregare, e poi avanti con coraggio e lavorare. Ave Maria e avanti!” – esortava san Luigi Orione”.