LA DIOCESI DI ROMA: AUSPICABILI FUNERALI ALL’APERTO
La diocesi di Roma chiarisce nel dettaglio le norme alle quali i parroci si dovranno attendere scrupolosamente nella celebrazione dei funerali, possibili da lunedì scorso. La diocesi dice che è “auspicabile” che le esequie si svolgano all’aperto.
Nel dettaglio, si chiede ai sacerdoti di “posizionare banchi e sedie in modo da garantire le distanze di sicurezza tra le persone, isolare le aree della chiesa non necessarie per la celebrazione, evitare gli spostamenti di persone al momento della comunione (sarà il presbitero a raggiungere i fedeli e a porgerla sulle loro mani). Anche se l’uso del termo-scanner o del termometro digitale non è vincolante, si indichi espressamente il divieto di partecipare alla celebrazione per tutti coloro che hanno una temperatura corporea superiore a 37,5”, spiega in una nota ai sacerdoti di Roma il Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti.
Con la nota diocesana, l’intenzione è quella di “offrire alcune semplici indicazioni di carattere pratico e comportamentale riguardante la Liturgia esequiale. In base alle possibilità contemplate dal Rituale, spetta al discernimento pastorale di colui che presiede, valutare quale soluzione adottare sapendo che è auspicabile la celebrazione all’aperto”. In ogni caso, “chi presiede l’azione liturgica – prosegue la nota – abbia cura che comunque si eviti la formazione di assembramenti e di cortei per accompagnare il feretro”.
“Circostanziate le indicazioni rispetto alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, con particolare attenzione ai luoghi di culto con opere rilevanti per il patrimonio storico e artistico. Per questi ultimi, – spiega il documento- valgono le linee guida elaborate per il trattamento del patrimonio archivistico e librario dall’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro del Mibact, in occasione della Pandemia Covid-19. Per quanto riguarda la sanificazione, venga effettuata da una ditta specializzata, a meno che non si utilizzino prodotti di presidio medico chirurgico per esclusivo uso professionale”.
