Giovani e Scuola

ITALIA ULTIMA IN EUROPA PER NUMERO DI LAUREATI TRA 25 E 34 ANNI

L’Italia è ultima in Europa per numero di laureati tra la popolazione di età compresa 25 e 34 anni. È quanto emerge dal Rapporto 2020 sull’educazione “Education at a glance”, pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

Lo studio delinea la radiografia annuale dei sistemi scolastici dei 37 stati membri e di altri nove grandi Paesi, tra cui Cina, Brasile e Russia. Secondo i dati, nel 2019 l’Irlanda è al primo posto per numero di laureati tra la popolazione di età compresa tra 25 e 34 anni: il 70 per cento ha concluso un percorso universitario contro una media Ocse del 45 per cento. Stesso risultato per la Corea del Sud, seguita da Canada e Russia. L’Italia è fanalino di coda: soltanto 28 laureati su 100, il peggior risultato d’Europa.

In generale, la popolazione under 34 anni dell’Ocse risulta più istruita di 10 anni fa: nel 2009 il 20 per cento dei giovani adulti non arrivava al diploma di scuola superiore, contro il 15 per cento nel 2019. In Europa risultano ben al disotto della media solo Italia e Portogallo con il 23 per cento dei giovani privi di istruzione secondaria. I risultati più dinamici si registrano nella formazione universitaria. Sempre dal 2009 al 2019 si è registrato un aumento del numero di laureati in tutti i Paesi Ocse con una media del +9 per cento. La corsa non ha velocità omogenee: mentre l’Italia ha totalizzato + 8 punti percentuali (quindi sotto la media), l’Irlanda ha accelerato aumentando la quota di laureati del 20 per cento.

I dati del Rapporto mostrano anche dove il mercato del lavoro premia maggiormente i laureati. Nei Paesi Ocse mediamente un lavoratore a tempo pieno con titolo di laurea ed età compresa tra 25 e 64 anni percepisce uno stipendio che è il 54 per cento più alto di quello di un diplomato di scuola secondaria superiore. L’Irlanda con il 57 per cento si assesta nella media, mentre un laureato italiano guadagna soltanto il 37 per cento in più di un diplomato.

Dal rapporto Ocse emerge, inoltre, che Italia e Irlanda hanno in comune i più bassi livelli di finanziamento all’istruzione. Nel 2017, l’Irlanda ha destinato per ogni studente 10.489 dollari. Praticamente la stessa cifra dell’Italia (10.473 dollari), contro una media Ocse di 11.231 dollari a studente. L’Irlanda ha investito il 3,4 per cento del suo Pil, l’Italia poco di più (3,9 per cento), mentre la media Ocse è del 4,9 per cento. Molto lontane dal primo in classifica: La Norvegia con il 6,6 per cento del Pil. L’Irlanda destina annualmente per ogni universitario 16.794 dollari, una cifra in linea con i 23 Paesi Ue e di poco superiore alla media Ocse. L’Italia invece si ferma a 12.226 dollari.

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