INDAGINE SULL’ALCOLISMO: SI COMINCIA A BERE PRIMA DEI 15 ANNI
Metà dei ragazzi fra gli 11 e i 19 anni ha bevuto il primo bicchiere prima dei 15 anni (52,8%). È uno dei dati che emerge dalla “Indagine sull’Alcolismo in Italia. Tre percorsi di ricerca”, nata nell’ambito delle attività previste dall’Osservatorio permanente Eurispes/Enpam su “Salute, Previdenza e Legalità”. L’indagine ha coinvolto giovani studenti, adolescenti, cittadini e medici.
La ricerca ha portato avanti tre diverse analisi, ciascuna orientata per disegnare il quadro delle abitudini “del bere” nel nostro Paese, di quanto sia radicato il fenomeno tra i giovani, di come è cambia l’immagine del consumatore, anche e soprattutto come conseguenza dei messaggi trasmessi dai media.
La maggioranza netta dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni beve alcolici: oltre la metà lo fa “qualche volta” (51,6%), l’8,2% “spesso”. In particolare, tra i 15-19enni la percentuale di chi beve “qualche volta” sale al 65% e solo due su dieci sono astemi. Un terzo degli intervistati ha giocato con gli amici a chi beve di più (33,1%) e una identica percentuale rivela di aver visto un amico o un conoscente riprendersi o farsi riprendere in video mentre beveva. La birra è in cima ai desideri dei giovanissimi, seguono il vino, poi shottini e superalcolici. Il consumo è sempre più extracasalingo, indipendente dal pasto e legato a momenti di divertimento e allo “sballo”: il 28,6% beve al pub, il 21,4% in discoteca, solo due su dieci bevono a tavola. Insomma, il drink alcolico è considerato una sorta di “rito di passaggio sociale” che caratterizza la fine dell’infanzia
In Italia, l’uso di sostanze alcoliche è tra le prime cause di morte tra i giovanissimi, spesso in seguito a incidenti stradali. Il 40% degli intervistati maggiorenni ammette di essersi messo alla guida dopo aver bevuto in modo eccessivo, a cui si aggiunge un decimo dei giovanissimi. Inoltre, il 30% dei ragazzini tra gli 11 e i 14 anni dichiara di aver viaggiato su un mezzo guidato da qualcuno che avesse bevuto alcolici. Interrogati sul tasso alcolemico consentito dalla legge per guidare, i due terzi degli italiani non sono stati in grado di rispondere correttamente, così come i tre quarti dei giovanissimi.
L’alcol rappresenta il primo fattore di rischio per la salute in Europa, insieme al fumo e all’ipertensione. Attraverso l’analisi e l’incrocio di diverse fonti statistiche, Eurispes/Enpam hanno calcolato che dal 2008 al 2017 ci sono state 435mila morti causate dall’alcol, per patologie alcol-correlate, incidenti stradali, incidenti sul lavoro, incidenti domestici, omicidi o suicidi legati allo stato di alterazione psicofisica.
Maddalena Tomassini