Ambiente

INAUGURATA NUOVA BARRIERA ANTIRIFIUTI SUL FIUME ANIENE

Tutela dell’ambiente ed eliminazione dei rifiuti dai fiumi prima che questi arrivino in mare. Dopo il progetto sperimentale di raccolta dei rifiuti galleggianti sul Tevere, avviato lo scorso ottobre alla foce del fiume a Fiumicino, oggi il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha inaugurato la nuova barriera antirifiuti galleggianti sul fiume Aniene nel Comune di Roma all’interno della riserva naturale Valle dell’Aniene di Roma natura.

Il progetto, grazie a uno stanziamento di 215.499,61 euro diventa più strutturale e duraturo: le barriere antirifiuti galleggianti diventano due e rimarranno posizionate per un anno intero sia sull’Aniene che sul fiume Tevere – lato Comune di Fiumicino – in prossimità della foce.

All’inaugurazione hanno partecipato anche Cristiana Avenali, responsabile ufficio di scopo Piccoli comuni e contratti di fiume della Regione Lazio, Antonello Ciotti, presidente Corepla e Maurizio Gubbiotti, presidente di Roma natura. Il progetto, realizzato dalla Regione Lazio, ha l’obiettivo di intercettare i rifiuti galleggianti presenti nei fiumi, costituiti principalmente da materiale plastico, prima che arrivino in mare.

Le plastiche compongono oltre l’80 per cento del rifiuto presente in mare. I rifiuti marini provengono per circa l’80 per cento dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20 per cento derivano da attività di pesca e di navigazione. Per contrastare concretamente questo fenomeno, valutati i risultati di particolare rilevanza dell’intervento sperimentale sul fiume Tevere soprattutto sotto il profilo ambientale, la Regione Lazio, ufficio di scopo Piccoli comuni e contratti di fiume, nell’ambito delle azioni intraprese per i contratti di fiume, ha deciso di raddoppiare i siti d’installazione delle barriere di raccolta dei rifiuti galleggianti, individuando oltre al fiume Tevere anche il fiume Aniene.

“Un’azione – ha spiegato il governatore Zingaretti – indirizzata al miglioramento della qualità delle acque e alla sicurezza idraulica del fiume, perché intervenire sulla qualità delle acque dell’Aniene significa, di conseguenza, agire sulle acque che arrivano nel fiume Tevere e poi in mare. Noi sappiamo che l’80 per cento della plastica e dei rifiuti in mare arriva dai corsi d’acqua. Per questo – ha continuato Zingaretti – dopo il Tevere, da oggi inizia questa barriera per fermare i rifiuti, plastica e non solo sull’Aniene. Purtroppo si vede: ci sono frigoriferi, bombole, una caldaia e tante altre cose che non dovrebbero stare lì, però finalmente si reagisce. Solo sul Tevere già sono stati bloccati oltre 2.300 kg di materiali e in pochi giorni anche qui sull’Aniene si sta recuperando tanto materiale che andrà tutto al recupero e al riciclo. Questa è la cosa più importante, perché – ha concluso Zingaretti – è un investimento economico, che prima era inquinamento ora è materia prima”.

Inoltre, i rifiuti galleggianti intercettati e raccolti, con particolare riguardo ai rifiuti di imballaggi in plastica, saranno selezionati per verificarne l’effettiva riciclabilità grazie alla collaborazione di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Oggi in occasione dell’evento di inaugurazione, è stato installato un cartello informativo dell’intervento e posizionata all’interno della Riserva naturale una panchina in plastica riciclata, per rappresentare quanto può essere prodotto dalla plastica raccolta e avviata al riciclo, come è avvenuto nella sperimentazione del progetto sul Tevere, dove è stato attivato un vero e proprio processo concreto di economia circolare.

“I contratti di fiume sono uno strumento vero di programmazione partecipata di interventi per la riqualificazione ambientale dei bacini idrici – ha dichiarato Cristiana Avenali, responsabile Piccoli comuni e contratti di fiume della Regione Lazio -. Le azioni dei contratti di fiume rappresentano interventi concreti sul territorio e il progetto delle barriere ne è un esempio che attiva anche un processo virtuoso di economia circolare. Le istituzioni devono prendersi cura del territorio investendo risorse sulla manutenzione, la prima opera pubblica sulla quale puntare”.

“Questa iniziativa porta un contributo importante, alla sostenibilità dei nostri parchi, coniugando innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale – ha aggiunto Maurizio Gubbiotti, presidente di Roma Natura – L’innovazione tecnologica in campo ambientale rappresenta un valore aggiunto per un’area protetta ancor più, perché applicata sulla raccolta dei rifiuti, una delle emergenze con le quali i parchi si misurano ogni giorno. Ed è inoltre uno strumento di sensibilizzazione fortissimo per una fruizione sempre più ampia, attenta e consapevole”.

“I progetti delle barriere mobili sul Tevere e sull’Aniene si inseriscono in una serie di iniziative per la salvaguardia dell’ambiente che Corepla porta avanti in tutto il Paese – ha sottolineato il presidente di Corepla, Antonello Ciotti -. Il nostro obiettivo è quello di fermare i rifiuti prima che arrivino in mare e di trovare tecnologie sempre più all’avanguardia in grado di riciclarli. Il lavoro da fare è ancora tanto, perché le quantità di plastica recuperate in questa zona sono maggiori rispetto a quelle trovate attraverso altre sperimentazioni effettuate nel Po, ma siamo certi che attraverso il prezioso lavoro di squadra di istituzioni e Associazioni i cittadini saranno sempre più consapevoli di come effettuare una corretta raccolta differenziata e sarà possibile migliorare le performance in quantità e qualità”, ha concluso Ciotti.

Secondo quanto reso noto dalla Regione Lazio, per quanto riguarda i risultati sul fiume Tevere, il progetto sperimentale delle barriere antirifiuti galleggianti avviato lo scorso ottobre 2019, della durata di 6 mesi con un investimento regionale di 80 mila euro, ha permesso di raccogliere complessivamente, “2300 Kg di rifiuti galleggianti. Dalle analisi effettuate su questi rifiuti è emerso che: il 66 per cento è costituito da varie tipologie di materiali, la cosiddetta ‘frazione estranea’, che comprende tutto ciò che non è imballaggio in plastica. Nello specifico: il 27 per cento del campione è costituito da oggetti in plastica non imballaggio come giocattoli, caschi, seggiolini auto, ecc, il 19 per cento è materiale organico, il 10 per cento da oggetti di varia natura come cuscini, scarpe, borse, ecc. e l’altro 10 per cento da stracci, corde, oggetti in vetro, alluminio e acciaio. Il 34 per cento è costituito da imballaggi in plastica”. In particolare, ha precisato la Regione Lazio “il 25 per cento è costituito da bottiglie in pet, il 3 per cento da contenitori in polistirolo, quasi il 3 per cento da flaconi, poco più del 2 per cento da film e il restante da altri contenitori in plastica”. Sono stati recuperate circa 580 kg di bottiglie, una bottiglia pesa in media 40 grammi quindi sono state rimosse dall’acqua 14.460 bottiglie circa. 

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