IN VISTA DELLA MATURITÀ GLI STUDENTI ITALIANI SPERANO NEI GRANDI CLASSICI
Poco meno di un mese alla prima prova dell’esame di Maturità le “speranze” degli studenti si concentrano sui grandi classici. Chiamati a esprimere le loro preferenze e sensazioni sui possibili autori e temi in uscita alla Maturità 2019, i ragazzi non cambiano idea. D’Annunzio e Pirandello per la prosa, Ungaretti per la poesia: sono ancora loro i favoriti della vigilia.
Il secondo Totoesame di Skuola.net, dopo quello effettuato in aprile, lascia poco spazio alle sorprese. Stavolta a rispondere sono stati 3.000 studenti che tra meno di un mese dovranno cimentarsi con l’Esame di Stato, il triplo rispetto a un mese fa. Segno che l’interesse e la tensione iniziano a salire. Come ormai noto, gli autori dell’analisi del testo raddoppieranno. E se nel primo Totoesame i maturandi erano parsi spiazzati dalla ricchezza di scelte, questa volta sembrano aver preso una posizione un po’ più netta sui temi e sui letterati che potrebbero ritrovarsi di fronte il 19 giugno, giorno dello scritto d’Italiano.
La tendenza che prevale anche in questo secondo sondaggio è che, con tutti i cambiamenti che si dovranno affrontare nella maturità riformata, si suppone (oppure è una velata richiesta) che gli autori loro proposti possano essere tra quelli presenti all’interno del programma scolastico. Dato anche confermato dall’aumento dei maturandi che alla domanda “Credi che possa uscire un autore più attuale, ‘imprevedibile’ o ‘sconosciuto’?” ha risposto “No, si rimarrà sui classici”: la pensa così più di 1 su 5.
La tendenza ad andare sul sicuro, almeno in prima prova – anticipata anche dagli esempi forniti nelle simulazioni del Miur svolte tra febbraio e marzo – arriva soprattutto dai nomi che sono venuti fuori in maniera ancora più chiara. Per l’autore di prosa dell’Ottocento (da quest’anno ritornato nel novero dei papabili) è sempre un testa a testa tra Verga e D’Annunzio, con il “vate” abruzzese che per una manciata di voti (30% contro 29%) supera il padre del verismo.
Nella disputa che riguarda gli autori del Novecento, invece, è Luigi Pirandello (25%) a spuntarla su Italo Svevo (21%) – un mese fa erano appaiati in vetta – mentre sul terzo gradino del podio troviamo Primo Levi (16%), che scalza Calvino (ad aprile era lui la medaglia di bronzo, con il 13% dei consensi). Anche i poeti, stavolta, hanno un vincitore chiaro: è Giuseppe Ungaretti, prima scelta di quasi un quinto dei maturandi (19%). Giacomo Leopardi, che condivideva il primato con il precursore dell’ermetismo, si deve accontentare della seconda piazza (con il 16% delle preferenze). Il calo delle sue quotazioni potrebbe essere il frutto dell’effetto simulazioni che svanisce: un suo brano, infatti, era stato scelto per una delle prove ufficiali del Miur. Subito dietro il poeta marchigiano troviamo Eugenio Montale: il 15% dei voti gli valgono la terza posizione nella classifica degli autori in versi.
Ampie conferme anche per il capitolo “ricorrenze”. Il podio rimane invariato. Non solo: aumenta il divario tra le varie opzioni proposte. L’anniversario che i maturandi considerano più probabile è senza dubbio la caduta del Muro di Berlino, avvenuta esattamente 30 anni fa (9 novembre 1989), che svetta con il 22% dei voti. Al secondo posto c’è un altro trentennale: quello dall’invenzione di Internet, che riesce a convincere il 18% degli studenti; staccando l’altra ricorrenza che ad aprile aveva ottenuto il suo stesso numero di voti, gli 80 anni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale (che però perde pochi punti, scendendo al 17%).
I 50 anni dallo sbarco sulla Luna, invece, vedono salire le proprie quotazioni: ora sono al 13% ma, tutto sommato, i primi passi di Neil Armstrong e colleghi non spiccano nell’immaginario dei ragazzi. Così come i 10 anni dal terribile terremoto dell’Aquila rimangono relegati nelle retrovie, nonostante ci riguardino molto da vicino. Le uniche vere sorprese emergono dall’analisi degli anniversari legati ai personaggi famosi. Qui assistiamo al sorpasso dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci su tutti i concorrenti: il 20% delle preferenze, probabilmente legato alla rilevanza pubblica che ultimamente sta acquisendo l’argomento, lo porta dal quarto al primo posto. Superati in un colpo solo i 100 anni dalla nascita di Primo Levi (ora al 18%), i 200 anni dell’Infinito di Leopardi (anche loro al 18%) e gli 80 anni dalla nascita di Giovanni Falcone (14%).
Invariata, invece, la situazione per i temi di attualità. L’ipotetica traccia su Inquinamento e Ambiente resiste in cima alla classifica, aumentando ulteriormente i suoi numeri (ora sono al 21%) e dimostrando che la difesa del clima è un argomento particolarmente caro ai giovani. Seguono, come già successo, i temi su Immigrazione (14%) e Femminicidi (12%), che però perdono qualche voto. Discorso simile per le tracce di ordine generale, particolarmente caldeggiate dal Miur nelle simulazioni che hanno accompagnato l’avvicinamento alla nuova Maturità 2019: il “Futuro” e la “Memoria”, questa volta, li vediamo appaiati in testa (al 17%); stazionari anche i consensi per “Il ruolo dell’arte”, stabile all’11%. Interessante vedere, in questo caso, come i maturandi si dividano equamente: temi come “L’amore/L’amicizia”, “La rabbia/L’odio”, “La pace”, “La vita”, “La natura”, “La felicità” navigano tutti tra l’8-9%. Forse gli studenti non sono abituati a dover esprimere una preferenza su argomenti così generici.