Ambiente

IL PRESIDENTE GIORGI POLESI RACCONTA IL PARCO DI VEIO

Presidente in questi ultimi tempi si è parlato molto del parco di Veio. Ci potrebbe spiegare meglio i confini del parco. Molti lo confondono con un’area archeologica, ma in realtà è molto di più.

Il Parco di Veio è un ente di gestione di un vincolo ambientale e protegge un’area di circa 15.000 ettari che è formata da 8 comuni della provincia (Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano e Sacrofano) e da buona parte del XV Municipio del Comune di Roma. Il nostro compito è soprattutto quello di proteggere e difendere questo territorio, non solo la natura ma anche i centri storici di questi paesi, che sono fantastici, compreso quello di Isola Farnese, che si trova all’interno del parco. Abbiamo 99km di sentieri riconosciuti dal CAI, di cui 27km fanno anche parte della Via Francigena, dove soltanto nel mese di agosto, e nonostante l’emergenza sanitaria, abbiamo avuto un passaggio di circa 3000 pellegrini. Il Parco di Veio, quindi, è impegnato nella salvaguardia non solo della fauna e della flora, ma anche della cultura, degli allevatori e dei produttori di vino, olio, miele, formaggi e salumi che operano nel nostro territorio.

Lupi, cinghiali sono i protagonisti delle VS ultime iniziative. Ce le può spiegare meglio?

I lupi sono una bella realtà, che dimostra anche la buona salute del parco. È ormai qualche anno che hanno iniziato a scendere dall’Appennino, poiché sono animali che vivono in branco e non crescono a dismisura, quindi quando si crea un nuovo branco questo si muove per occupare un altro territorio. Sono molto importanti e vanno difesi, per questo insieme alla Lipu li stiamo monitorando, così da capire i loro posizionamenti e i loro spostamenti. Non sono pericolosi assolutamente nell’uomo, non arrivano nei centri abitati, e oltretutto sono l’unico nemico naturale dei cinghiali, quindi è bene che ci siano. Per quanto riguarda proprio i cinghiali ormai sono in sovrannumero, stanno distruggendo la flora, la fauna, danno problemi all’agricoltura, alla sicurezza stradale nelle città, perciò è importante ora applicare dei piani di controllo dei cinghiali per cercare di limitarne un pochino il numero.

Che altro tipo di fauna è presente nel parco?

Oltre a lupi e cinghiali, anche grazie al fatto che la caccia è assolutamente vietata, abbiamo molti istrici, quaglie, fagiani, lepri, volpi, cornacchie, inoltre c’è l’airone guardabuoi, la martora, il gatto selvatico, il picchio verde, il nibbio e anche qualche tipo di falco. Si tratta insomma di un bel parco.

In questo periodo di pandemia riuscite lo stesso a controllare il territorio?

Controllare 15.000 ettari di territorio non è semplice, con solo 16 guardiaparco. Stanno però facendo un grandissimo lavoro di controllo del territorio e in più abbiamo da poco firmato due protocolli d’intesa: il primo con il Corpo Italiano di San Lazzaro, che si sta occupando di monitorare i 27km della Via francigena dove fanno anche assistenza ai pellegrini, e il secondo con l’Associazione nazionale Carabinieri in congedo, sezione Roma Trionfale, i quali invece si sta occupando del territorio intorno a Isola Farnese e all’antica città di Veio. Sono sostegni in forma del tutto volontaria e gratuita, e quindi con i nostri pochi mezzi riusciamo ugualmente a controllare molto bene il territorio.

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