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IL PAPA VARA LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO VATICANO

Il Papa ha promulgato una legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano, aggiornando le precedenti norme risalenti al 1987 e le loro successive modifiche che c’erano state con la legge del 2008.

Ricordando le ultime riforme normativa già messe in campo, il pontefice sottolinea: “In continuità con quest’opera di progressivo aggiornamento legislativo e di riordino istituzionale, desidero adesso introdurre alcune modifiche all’assetto dell’ordinamento giudiziario, volte ad aumentarne l’efficienza”.

La nuova legge sull’ordinamento giudiziario in Vaticano, voluta da Papa Francesco, adegua le norme “all’attuale contesto storico e istituzionale che richiede un’efficienza sempre maggiore”, spiega una nota della Santa Sede. In particolare “provvede a meglio garantire l’indipendenza degli organi giudiziari e dei magistrati che dipendono soltanto dal Sommo Pontefice che li nomina e sono soggetti alla legge, esercitando le loro funzioni con imparzialità e disponendo direttamente della polizia giudiziaria; esige specifici requisiti per la nomina dei magistrati che sono scelti tra professori universitari e comunque tra giuristi di chiara fama, con una comprovata esperienza, giudiziaria o forense, in ambito civile, penale o amministrativo; dispone una semplificazione – spiega ancora il comunicato della sala stampa vaticana – del sistema giudiziario, e, al contempo, provvede ad un rafforzamento dell’organico del Tribunale, che viene aumentato di una unità, prevedendo inoltre un regime di tempo pieno ed esclusività per almeno uno dei giudici; presenta un capo autonomo per l’Ufficio del Promotore di Giustizia, ben distinto da quello riguardante il Tribunale; prevede una tipizzazione, finora mancante, dei possibili provvedimenti disciplinari a carico degli avvocati iscritti all’albo”.

La Santa Sede spiega ancora che la nuova legge “si inserisce sulla scia delle riforme normative in materia economico-finanziaria e penale, dovuta anche all’adesione a importanti convenzioni internazionali, e, al contempo, conserva e assicura la specificità del diritto vaticano che riconosce nell’ordinamento canonico la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo”.

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