IL PAPA PREGA PER L’UNITÀ DELL’EUROPA: AVANTI COME FRATELLI
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“Oggi, Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d’Europa, preghiamo per l’Europa, per l’unità dell’Europa, per l’unità dell’Unione Europea, perché tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli”. Lo ha detto papa Francesco all’inizio della messa del mattino a Casa Santa Marta.
“Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è con noi, perché tutti abbiamo peccato, tutti siamo peccatori: e qui c’è una cosa che ci può ingannare, dire: ’tutti siamo peccatori’ come se si dicesse ’buongiorno, buona giornata’, una cosa abituale, anche una cosa sociale. E così non abbiamo una vera coscienza del peccato”, ha detto poi il Papa nell’omelia, commentando le letture del giorno.
“No, io sono peccatore per questo, questo, questo: la concretezza, la concretezza della verità – ha proseguito -. La verità è sempre concreta, le bugie sono eteree, sono come l’aria, tu non puoi prenderla. La verità è concreta, e tu non puoi andare a confessare i tuoi peccati in modo astratto”.
“La concretezza – ha insistito Francesco -. Io ho fatto questo, io ho pensato questo, io ho detto questo. La concretezza è quello che mi fa sentire peccatore sul serio, e non peccatore nell’aria”. “La concretezza dei piccoli – ha sottolineato -. E’ bello ascoltare i piccoli quando vengono a confessarsi: non dicono cose strane, dicono cose concrete, e alle volte troppo concrete, perché hanno quella semplicità che dà Dio ai piccoli”. “Anche noi dobbiamo essere semplici, concreti – ha ribadito il Pontefice -: la concretezza ti porta all’umiltà, perché l’umiltà è concreta. ’Siamo tutti peccatori’ è una cosa astratta: no, io sono peccatore per questo, questo e questo”.
“Chiediamo al Signore la grazia della semplicità – ha concluso il Papa -, perché lui ci dia questa grazia che dà ai semplici, ai bambini, ai ragazzi, che dicono quello che sentono, che non nascondono quello che sentono. Anche con Lui dire le cose: la trasparenza, e non vivere una vita che non è né una cosa né l’altra. La grazia della libertà per dire queste cose, e anche la grazia di conoscere bene chi siamo noi davanti a Dio”.