IL PAPA ISTITUISCE LA FONDAZIONE VATICANA GIOVANNI PAOLO I
Papa Francesco ha istituito la Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, con personalità giuridica canonica e civile e con sede presso la Segreteria di Stato. Il Presidente della Fondazione, nominato da Bergoglio, è il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin.
“Scopo della Fondazione – spiega lo stesso Parolin – è la valorizzazione e la diffusione della conoscenza del pensiero, delle opere e dell’esempio di Papa Giovanni Paolo I”. La Fondazione sarà retta dalle leggi canoniche, da quelle vigenti nella Città del Vaticano e dal suo Statuto, approvato dal Papa.
La Fondazione dedicata a Papa Giovanni Paolo I – Albino Luciani (26 agosto 1978 – 28 settembre 1978) – avrà lo scopo di promuovere lo studio e la diffusione dei suoi scritti. Più particolarmente la Fondazione – spiega il Vaticano – “si prefigge di: tutelare e conservare il patrimonio culturale e religioso lasciato da Papa Giovanni Paolo I; promuovere iniziative quali convegni, incontri, seminari, sessioni di studio; istituire premi e borse di studio; curare l’attività editoriale mediante l’edizione sia dei risultati di studi e di ricerche proprie, sia di opere di terzi; proporsi come punto di riferimento, in Italia e all’estero, per quanti operano nello stesso ambito e con le stesse finalità. Presidente della Fondazione è il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, che ha provveduto alla nomina dei componenti del consiglio di amministrazione, per la durata di un quinquennio: Stefania Falasca, che assume anche l’incarico di vice-presidente della Fondazione; il cardinale Beniamino Stella; mons. Andrea Celli; don Davide Fiocco; Lina Petri; Alfonso Cauteruccio.
Papa Giovanni Paolo I “è stato e rimane un punto di riferimento nella storia della Chiesa universale, la cui importanza, come aveva fatto osservare San Giovanni Paolo II, è inversamente proporzionale alla durata del suo brevissimo pontificato”, sottolinea Parolin in un articolo sull’Osservatore Romano. “La storia di Albino Luciani – scrive ancora il Segretario di Stato vaticano – è quella di un pastore vicino alla gente, centrato sull’essenziale della fede e con una straordinaria sensibilità sociale. Il suo magistero è attuale. Prossimità, umiltà, semplicità, insistenza sulla misericordia di Dio, amore del prossimo e solidarietà ne sono i tratti salienti”.
“Con la sua repentina morte non si è interrotta questa storia della Chiesa piegata così a servire il mondo. La prospettiva segnata dal suo breve pontificato non è stata una parentesi” perché ha concorso “a rafforzare il disegno di una Chiesa vicina al dolore della gente e alla sua sete di carità”, conclude Parolin.