IL MEGLIO IN EDICOLA DI GIOVEDI’ 19 MARZO 2015
Mafia e illegalità, lo tsunami travolge Ostia (Alessandro Capponi)
Sacrificare Ostia per «salvare» Roma. Relazioni più o meno segrete, sospetti, ipotesi, informative: tutto, da qualche tempo, faceva immaginare al Pd che alcuni fari accesi sul litorale (non solamente dalla Procura ma anche dalla commissione prefettizia al lavoro in Campidoglio) avrebbero portato il Municipio di Ostia — e in particolar modo il ruolo di un assessore — al centro della scena. E il rischio, fin troppo evidente, sarebbe stato quello di trascinare nell’inquadratura proprio Roma.
Del resto, le voci su una nuova ondata di provvedimenti dell’inchiesta Mafia Capitale ormai non si contano più e la più recente racconta che la cifra diffusa da Ignazio Marino qualche settimana fa su «cento indagati» sarebbe perfino limata al ribasso: dunque, la miccia del X Municipio andava spenta subito. Anche se, in verità, il commissario del Pd, Matteo Orfini, ci lavorava già da un po’: prima ha chiesto a Tassone di sollevare dall’incarico l’assessore al centro dei sospetti, poi agli assessori Pd di dimettersi (ricevendo sempre dei no) e, adesso, ecco la soluzione. Dimissioni di Tassone e giunta azzerata.
Dal Campidoglio la delega viene affidata all’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella. Non basta, però, per placare le polemiche: sia Matteo Orfini, sia l’ex capogruppo del Pd Francesco D’Ausilio puntano l’indice contro il Campidoglio: «Ostia non è un municipio normale ma così lo ha considerato il Comune». «E così pure ha fatto il Pd», aggiunge Orfini. Ignazio Marino non gradisce e telefona a Orfini, chiede spiegazioni, si lamenta degli «attacchi». I toni, secondo quanto si racconta, sarebbero stati altissimi.
Certo, nella nota ufficiale il sindaco non parla della telefonata e definisce le dimissioni di Tassone «un gesto drammatico, la situazione è grave, a noi spettano nuove responsabilità nel contrasto alle organizzazioni criminali». Il Municipio, dal 2013, gestisce le concessioni sul demanio marittimo, sul patrimonio, sul verde. Tassone avrebbe chiesto al Comune di gestirle centralmente. Avrebbe chiesto un dirigente esterno, risorse. Per spiegare il clima: da mesi a Ostia circolava la voce che bisognava solamente capire se sarebbe arrivata prima la Procura o il Pd. È intervenuto Orfini: «A Ostia c’è la mafia. Non è un Municipio qualunque ma così lo hanno considerato sia il Pd sia l’amministrazione, che ha lasciato che venisse governato con una gestione ordinaria…». Sostiene che «è necessaria la rotazione di tutti gli uffici». […]
Approvato il “tariffone” negli asili nido torna l’esenzione terzo figlio (L. De. Cic.)
A un mese e mezzo dalla bocciatura del Tar, tornano gli aumenti delle rette negli asili nido ma anche l’esenzione per il terzo figlio. Niente più musei gratis invece per i cittadini romani over 65, mentre aumentano le tariffe per le aziende di pubblico servizio che dovranno fare lavori in città e per la concessione dei passi carrabili. E i ritocchi all’insù riguarderanno anche chi utilizza le opere di Roma nelle campagne pubblicitarie. Ecco il «tariffone» 2015, la delibera propedeutica al bilancio approvata ieri in Assemblea capitolina che ridisegna tutti i balzelli con cui l’amministrazione batte cassa.
Partiamo dagli asili nido: le rette saliranno dal 7 al 15% a seconda del reddito, così come previsto nella precedente manovra, poi riformata dal Tar. Torna anche l’esenzione del terzo figlio per le famiglie con un reddito inferiore ai 20mila euro. Mentre per chi ha un reddito Isee tra i 20mila e i 40mila euro ci sarà uno sconto del 30%. Stessa riduzione per chi ha due figli iscritti al nido contemporaneamente.
Niente più musei gratis invece per i cittadini romani over 65 mentre è confermata la visita gratuita di mostre e musei comunali, solo per i residenti, ogni prima domenica del mese.
Dalla Lupa capitolina al Marco Aurelio, dal Galata Morente al Marforio, chi vorrà inserire le foto delle opere ospitate nei musei di Roma sui cartelloni pubblicitari dovrà pagare una tariffa che andrà da 500 a 2.500 euro con differenze in base al numero di copie dei manifesti e alla diffusione. In tutti i casi sono previste delle maggiorazioni di 500 euro per l’«invasività» del set o per l’utilizzo dell’immagine centrale. Ci sarà però uno sconto del 50% della tariffa base in caso di promozione della città di Roma. Salgono anche i canoni per la concessione dei passi carrabili: il prezzo per l’autorizzazione lievita di quasi il doppio: mentre prima si pagava circa 23 euro ora si arriva a quota 40 euro. […]
“Piazze e verde per le chiese di periferia” (Mauro Favale)
Garcia-Montella, sfida sul futuro (Andrea Pugliese)
«Dopo la pioggia c’è sempre il sole». Già, ed infatti Garcia punta a mettersi alle spalle la tempesta già da stasera, cercando il pass per i quarti di Europa League. Anche se poi è curioso vedere come tra lui e Montella i destini negli ultimi mesi si siano quasi capovolti, con il tecnico viola che dalla tempesta è uscito già da un po’ e la pioggia se l’è lasciata alla spalle e lo stesso Garcia che proprio mentre il collega cercava riparo si godeva un sole che oggi non c’è più.
Un pezzo del futuro di Garcia passa dalla sfida di questa sera. Un po’ perché l’Europa resta un obiettivo (ma la priorità è il 2° posto in campionato), un po’ perché un’eventuale eliminazione creerebbe una depressione ancora più forte nell’ambiente da cui sarebbe dura guarire. «Io non mi esaltavo quando le cose andavano bene e non mi abbatto ora — dice il francese — Sembra quasi che si stia lottando per la salvezza, che siamo fuori da tutto. Vogliamo la qualificazione, la differenza di solito la fa se la palla entra o no. Paradossalmente con la Sampdoria abbiamo giocato meglio di altre gare dove avevamo pareggiato. Avessimo avuto 5-6 punti in più come potevamo avere, sarebbe stato tutto diverso».
Già, come diverso può essere il suo destino, a seconda della piega che prenderà la stagione, dopo che il 17 ottobre si era detto sicuro di vincere lo scudetto. «Ripeto, non sarò mai un peso per questo club — continua Garcia — Sono venuto qui per vincere dei trofei, nonostante Roma sia la piazza più difficile del mondo. E quando capirò di non essere più un valore aggiunto per riuscire a farlo, mi farò da parte». Come dire, aspetto i conti («Che si fanno sempre alla fine, succederà anche quest’anno»), anche se poi Garcia ci torna su, puntualizzando le difficoltà di una piazza a volte isterica, ma sicuramente meno difficile di altre. E che, dopo un 1-7 casalingo contro il Bayern, l’ha difeso e coccolato. «Ne parleremo meglio a fine stagione. Anzi, all’inizio della prossima. Perché io fino all’ultimo minuto dell’ultima partita ci sarò. E sarò il primo a lottare, sempre». […]
Lazio grandi numeri Pioli si prende l’oscar (Stefano Cieri)
Terzo posto solitario, secondo posto a un passo. Ma c’è una classifica in cui la Lazio di Pioli è addirittura prima. E’ quella del rendimento avuto – a questo punto del campionato – dalla squadra biancoceleste negli ultimi dodici anni. Da quando cioé la Serie A è tornata a 20 squadre. Ebbene, dalla stagione 2003-04 (prima annata col torneo a 20) mai la Lazio dopo 27 giornate aveva totalizzato 49 punti, quanti ne ha invece conquistati quest’anno con Pioli. Il record, fino a lunedì sera, lo deteneva Edy Reja, che per due stagioni consecutive (2010-11 e 2011-12) era arrivato a quota 48 dopo 27 gare di campionato.
Petkovic, nell’anno poi concluso con la vittoria ion Coppa Italia sulla Roma, si era invece fermato a 47. Più indietro Delio Rossi che nella stagione 2006-07 aveva preso 46 punti dopo le prime 27 gare (in classifica ne aveva 43 perché quell’anno la Lazio era partita da meno 3). Due punti in meno, 44, per Mancini nella stagione 2003-04. Il Mancio, l’anno prima, e poi Eriksson e Zoff avevano punteggi più alti dopo 27 giornate, ma quelli erano campionati a 18 squadre, il raffronto quindi non è omogeneo. E poi, tecnicamente ed economicamente, quelle erano altre Lazio. Con fior di campioni e budget illimitati.
La PioLazio svetta invece nella graduatoria delle Lazio normali, quelle del post-Cragnotti, anzi del post-fallimento (sfiorato). E infatti le dodici stagioni prese in esame coincidono quasi per intero con l’epoca Lotito, iniziata nella stagione 2004-05, quindi un anno dopo il passaggio della A da 18 a 20 squadre. Per Pioli, che non si stanca mai di ripetere che la sua squadra non ha ancora fatto nulla, potersi vantare del titolo di miglior tecnico degli ultimi dodici anni di Lazio non significherà molto. Ma, pur trattandosi di un traguardo intermedio e platonico, è comunque un altro segnale di quanto stia lavorando bene e di quanto la sua Lazio faccia sul serio. Una macchina da punti che produce anche un gioco che fa innamorare. Ed è per questo che, pur essendo minime le differenze di punti con Reja e Petkovic, nella percezione della tifoseria biancoceleste il divario è più ampio. A favore di Pioli. […]