IL MEGLIO IN EDICOLA DI VENERDI’ 23 GENNAIO 2015
Cliniche private in soccorso degli ospedali 400 posti letto per l’emergenza influenza Hanno risposto all’appello di Zingaretti, criticato da Fi e M5S: la rete per i malati acuti è fallita «Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati?». E’ la domanda che stamattina la Fp Cgil porrà ai cittadini davanti all’ospedale San Camillo, perché una cosa è certa: i Pronto soccorso nel Lazio sono al collasso. Tanto che ieri le case di cura private hanno risposto all’appello del governatore Nicola Zingaretti mettendo a disposizione 400 posti letto. Una misura che, secondo la Regione, «contribuirà sicuramente a rendere più fluida le gestione dei pazienti in attesa di ricovero o trasferimento».
Dalla Pisana gettano acqua sul fuoco e parlano di una situazione «di gran lunga migliorata rispetto ai giorni scorsi. Oggi (ieri, ndr) i rilevamenti registrano il più basso numero di accessi dell’intera settimana». La Fp Cgil Roma Lazio, però, mette in fila i numeri della crisi: persi 5.000 operatori sanitari tra il 2009 e il 2013, tre i miliardi di tagli tra il 2009 e il 2015, a cui si aggiungono i 400 milioni previsti dall’ultima legge di stabilità. Nei Pronto soccorso del Lazio una media di oltre 1.600 accessi nell’ultimo mese, 400 in attesa di trattamento o trasferimento, 130.000 ore di fermo ambulanza nel 2014 e 200.000 nel 2013 […]
Al Museo della Shoah al Campidoglio Due, tutti gli appalti nel mirino
Il totale fa impressione: sfiora un miliardo di euro. Una mole di gare pubbliche dentro alla quale scorre tutta la vita del Comune di Roma: passata, presente e soprattutto futura. Dall’ambiente al sociale, dall’emergenza abitativa alle grandi opere. Sono i venti appalti e i cento affidamenti diretti che l’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone si è fatta consegnare mercoledì mattina dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessore alla Legalità Alfonso Sabella. Procedure considerate «sospette» dal Campidoglio che, dopo Mafia Capitale, vuole andarci con i piedi di piombo.
Per i nuovi appalti la linea è segnata: d’ora in poi regnerà la trasparenza totale, mai più bandi senza gara, come sancito dalle nuove regole adottate dalla giunta. Il dubbio, piuttosto, è sul pregresso. Ed è questo è il compito del ticket in campo in queste ore Anticorruzione-Guardia di finanza: scavare nel passato, diradare i sospetti e bloccare, se ce ne fosse il bisogno, le operazioni illecite […]
Guerra ai matrimoni gay decine di denunce la procura apre un’inchiesta
Il sindaco aveva detto no all’ordine di cancellare le trascrizioni di nozze all’estero Fascicolo contro ignoti. Il primo cittadino non è indagato come Pisapia a Milano
FEDERICA ANGELI
Dopo Milano anche la procura di Roma apre un fascicolo sulla vicenda delle unioni gay. La non cancellazione da parte del sindaco di Roma Ignazio Marino, ordinata dal prefetto Giuseppe Pecoraro, delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero diventa dunque, oltre che politico, un caso, giudiziario. Tecnicamente si tratta di “modello 45”, ovvero «notizie non costituenti reato» un procedimento senza indagati e senza denunce. Un atto dovuto, tout court, avviato dopo l’arrivo di una serie di denunce sull’irregolarità.
A quanto trapela da ambienti giudiziari l’intenzione è di non seguire le orme dei colleghi milanesi che qualche giorno fa hanno indagato il sindaco del capoluogo lombardo, Giuliano Pisapia, per omissione di atti d’ufficio. Accusa formulata per non aver ottemperato alla richiesta del prefetto dei annullamento delle trascrizioni. È stato proprio lui a dare notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, durante il suo intervento a un convegno del Pd, invitando il premier Matteo Renzi a dare una «tirata d’orecchie al ministro Angelino Alfano per far ritirare quella circolare blasfema da un punto di vista giuridico » che impedisce la registrazione delle nozze tra coppie omosessuali avvenute all’estero […]
Il Papa sommelier
Titolo ad honorem dalla Fondazione Italiana ricevuta in udienza Francesco ha smentito di essere astemio: «Bevo, ma molto poco»
Sarina Biraghi
Non solo mate. Da argentino doc, ama il Malbec, quel vino violaceo delle Ande considerato dal Vinalies Internationales 2014 di Parigi, il miglior vino rosso del mondo, ma non disdegna il Brunello di Montalcino né altri vini italiani e di altri Paesi. «Sì, perché non sono astemio, bevo poco però. Ma proprio poco, eh?». Lo ha ammesso, sfatando una dicerìa, con la sua solita semplicità e spontaneità, Papa Francesco, dopo l’udienza generale del mercoledì nell’aula Nervi, nel breve saluto rivolto a sommelier, produttori, enologi, vigneron e comunicatori del settore (circa 180 persone) guidati da Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione Italiana Sommelier. Del resto il Santo Padre è nato a Buenos Aires ma ha radici nell’astigiano, proprio nella terra del Grignolino. Perciò forse, se Benedetto XVI, appena eletto Pontefice, si definì «un umile servitore nella vigna del Signore», Francesco più volte ha citato la bevanda con cui Noè s’ubriacò finito il diluvio: «Il vino più è vecchio, più migliora» ha detto recentemente riferendosi alle qualità della vecchiaia, mentre proprio sul legame stretto tra vino e gioia, lo ha fatto commentando la parabola delle nozze di Cana, quelle in cui un giovane Gesù su indicazione della madre Maria, compì il suo primo miracolo: «Immaginatevi finire la festa bevendo tè… senza vino non c’è festa!» […]
Slot, si buttano 84 miliardi l’anno
Nel 2014 zero risparmi sulle macchinette. L’Erario incassa meno
Malgrado la crisi, malgrado un generale calo dei consumi, gli italiani continuano a spendere soldi nell’azzardo. Tantissimi soldi. Mentre lo Stato incassa sempre meno. Nel 2014 sono finiti in slot, scommesse, ‘gratta e vinci’ e quant’altro quasi 84,5 miliardi di euro, praticamente quanto nel 2013. Il calo è stato, infatti, appena dello 0,29%, quasi niente soprattutto se raffrontato con quanto le famiglie hanno speso in meno per i propri consumi sempre nell’ultimo anno. Basti pensare che solo a Natale il calo è stato del 5% mentre per tutto il 2014 dovrebbe attestarsi sull’1,5%. Insomma si risparmia su alimentari, abbigliamento, sanità, cultura, divertimento e si continuano a buttare via soldi nell’azzardo, soprattutto, nelle scommesse che sono aumentate di ben l’11,2%. Ed è qui il perché della diminuzione dell’introito erariale che è sceso del 2,18%, passando dal 8,475 miliardi a 8,291, quasi 200 milioni in meno. Infatti gli italiani stanno abbandonando i giochi a più alta tassazione per quelli a bassa tassazione, dalle slot che sono tassate al 12,5% e le Vlt tassate al 4%, alle scommesse che hanno un prelievo erariale dallo 0,2 all’1%. Ma non è solo questa la conseguenza. «Come spesa gli italiani giocano come prima, tantissimo, ma come tempi di vita giocano molto di più – spiega il sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura –. E lo Stato incassa meno. Si passa, infatti, da giochi a bassa frequenza e alta remunerazione per l’Erario a quelli ad alta frequenza e bassa remunerazione». E lancia una pesantissima accusa: «È un sistema pianificato sull’arruolamento nel gioco patologico di massa». Gli italiani continuano a buttare via gli stessi soldi ma molte più ore. E questo spinge verso la dipendenza […]
È un Florenzi alla Maicon «Io terzino per il titolo» Il jolly della Roma cambia ruolo, come chiedono Garcia e Sabatini «Possiamo riprendere la Juve: abbiamo ancora voglia di vincere»
Non si sa se Rudi Garcia abbia usato con Alessandro Florenzi le parole di Lao Tzu, fondatore del Taoismo: «Un combattente che non sa indietreggiare, non potrà mai vincere». Eh sì, perché sembrano il vestito perfetto per questa trottola di 23 anni che non sai mai come definire, non sai mai cosa scrivere sotto la sua figurina: attaccante, centrocampista o difensore? Tutto, Florenzi fa tutto. Gira un campetto, tra gli addetti ai lavori, che fa capire come il jolly — sì, jolly, ecco la definizione corretta — di Garcia abbia toccato in campionato almeno un pallone praticamente in ogni zona del campo, eccetto due piccole porzioni. Ecco, forse siamo arrivati alla svolta. Forse non è lontano il giorno in cui Florenzi potrebbe vedere avverarsi il suo desiderio: «Spero di trovare il mio ruolo perfetto». Terzino destro, così lo vede Garcia. Il combattente arretra, come vuole il filosofo cinese di cui sopra. Come chiede Rudi. E così come l’ha spinto a provarci anche il d.s. Sabatini, in un colloquio di qualche settimana fa. Un modo per spingerlo oltre l’ostacolo: «Se si cala nel ruolo, Alessandro può essere un grandissimo investimento per il futuro della Roma». […]