IL DEGRADO E’ IL PRIMO ALLEATO DEGLI INCENDI, LA FOTOGRAFIA DEL WWF
“Non è un mistero che le scarse risorse rese disponibili per la gestione delle aree naturali protette abbia in questi ultimi anni reso più difficile il controllo e l’intervento sul territorio, sia per prevenire prima fenomeni diffusi di comportamenti illeciti sia per contrastarne poi efficacemente la deriva. Le Aree Naturali Protette vengono sempre più prese di mira per l’abbandono di rifiuti che spesso fungono da veri e propri inneschi, dai quali partono le fiamme che generano incendi talvolta gravemente distruttivi”. Lo afferma in una nota Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana.
“Le Aree Naturali Protette – si legge nella nota – pagano anche lo scotto della crisi economica e finanziaria che ha colpito il Paese ma è evidente che il patrimonio naturale debba rappresentare una priorità per tutte le Amministrazioni, Regione in primis, anche per la sicurezza pubblica: sempre più frequenti sono i casi nei quali le fiamme si avvicinano ad abitazioni”.
“Ridotta capacità di controllo del territorio – aggiunge Maggini – già a partire dal carburante necessario per alimentare i mezzi e sempre meno strumenti atti allo spegnimento delle fiamme rendono difficoltoso il lavoro del personale dei Parchi e sempre più agevole gli intenti criminosi degli incendiari, motivati da interessi sempre maggiori. Sembra che anche il territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale si avvii a trasformarsi in una novella ‘Terra dei Fuochi’ generata da mani e spinte diverse.
“Occorre avviare – continua Maggini – d’intesa con gli Enti Parco, le Amministrazioni locali e le competenti Società per l’igiene urbana un’azione straordinaria di ‘bonifica’ rimuovendo le tante discariche diffuse nel territorio. Contestualmente è necessario intervenire sulle ragioni che portano alla proliferazione delle stesse, a partire da una maggiore severità sui controlli delle aziende che operano ad esempio nel campo delle ristrutturazione edilizie, interessando anche le polizie municipali dei Comuni. La situazione particolare di questa estate, calda e siccitosa, impone però un atto di maggiore responsabilità da parte di tutti, a iniziare da quanti godono del valore ricreativo delle area naturali, protette o meno che siano”.
“Aggiungiamo infine – conclude Maggini – un appello a tutti i cittadini per fare uno sforzo di responsabilità non abbandonando rifiuti anche di piccola entità dopo aver trascorso piacevolmente qualche ora lungo un fiume, su di un prato per un pic nic o al termine di una escursione, si tratta di un comportamento sempre scorretto ma che in un periodo di grave siccità come questo rischia di favorire la diffusione delle fiamme”.