IL CONSIGLIO REGIONALE FESTEGGIA 50 ANNI, MINUTI DI SILENZIO PER LE VITTIME DEL COVID

Si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime del Coronavirus, la seduta straordinaria di ieri del Consiglio regionale del Lazio dedicata alla celebrazione del 50° anniversario dalla prima riunione di insediamento, avvenuta nello stesso giorno e alla stessa ora dell’anno 1970.
Ad aprire i lavori il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini. In Aula presente anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Dal 6 luglio 1970 si sono insediate 11 legislature, compresa l’attuale iniziata il 28 marzo del 2018, e diciassette presidenti del Consiglio: dal primo, Girolamo Mechelli della Democrazia cristiana (al quale è dedicata la sala più grande della Pisana, dopo l’Aula consiliare), all’ultimo, Mauro Buschini del Partito democratico, subentrato a Daniele Leodori il 17 aprile del 2019. Mechelli è stato anche il presidente che ha ricoperto la carica per più tempo di tutti: sei anni, sei mesi e tre giorni, distribuiti in diversi periodi delle prime quattro legislature, fino al 9 luglio 1986, ultimo suo giorno di presidenza dell’Aula. Inoltre, è stato anche il primo presidente della Regione Lazio, dal 23 settembre 1970 al 17 gennaio 1972.
Tre sono stati i presidenti rimasti in carica per una intera legislatura di 5 anni: Luca Borgomeo (Ppi) nella sesta legislatura, dal 16 giugno 1995 al 6 giugno 2000; Claudio Fazzone nella settima legislatura, dal 6 giugno 2000 al 18 maggio 2005; Daniele Leodori, nella decima legislatura, dal 25 maggio 2013 al 3 aprile 2018. Ma Leodori detiene anche il record di più giorni consecutivi in carica, dato che nella undicesima legislatura (l’attuale) è stato rieletto presidente il 4 aprile 2018 ed è rimasto in carica fino al 17 aprile 2019. In totale, quindi, quasi sei anni consecutivi da presidente del Consiglio, prima di dimettersi per diventare vice presidente della Regione.
Nicola Zingaretti, invece, resta il presidente della Regione più longevo della storia, al suo secondo mandato consecutivo: dal 23 febbraio 2013 ad oggi, 7 anni, 4 mesi e 13 giorni. Poco meno di 2.400 leggi approvate, 1.392 quelle attualmente vigenti; 659 consiglieri eletti dai cittadini, di cui 91 donne; 22 presidenti in 11 legislature: questi i numeri del Consiglio regionale del Lazio, l’assemblea legislativa che ieri ha celebrato il 50° anniversario dalla sua fondazione.
La storia del Consiglio regionale del Lazio prende il via alle ore 18 del 6 luglio 1970: con la formula di rito “Dichiaro aperta la seduta”, pronunciata dal “Consigliere anziano” Luigi Alberto Gigliotti, inizia la prima riunione che si svolge nella sala consiliare di Palazzo Valentini a Roma. Vi partecipano 49 dei 50 consiglieri membri, che eleggono come primo presidente dell’Aula, Girolamo Mechelli. Il 30 ottobre dello stesso anno, viene approvato lo Statuto regionale, la “Carta” fondamentale dell’ordinamento, nell’Aula Giulio Cesare, in Campidoglio: quello della Regione Lazio è stato il primo Statuto regionale a ricevere, il 22 maggio 1971, l’approvazione del Parlamento, come prevedeva la normativa del tempo. Statuto che sarà poi modificato dall’Aula consiliare il 3 agosto del 2004 ed entrerà in vigore l’11 novembre dello stesso anno. Mentre è del 28 dicembre 1971 la prima legge approvata dall’Aula, “Istituzione tributi propri della Regione Lazio”.
Dal 1975 il Consiglio regionale del Lazio ha sede in via della Pisana, in un complesso circondato da un’area verde di circa 20 ettari, chiamato a partire dal 1996 “Parco della pace – Yitzhak Rabin”, che ospita sculture in pietra che raffigurano simbolicamente le tre grandi religioni monoteiste. Negli ultimi 15 anni, da giugno 2005 a giugno 2020, si contano un totale di 301 leggi approvate (di queste, due sono norme statutarie). Il 62 per cento sono d’iniziativa di giunta e il 38 per cento iniziativa consiliare. Per quanto riguarda i costi del funzionamento del Consiglio regionale, si è passati dagli oltre 103 milioni euro del rendiconto 2011 ai 64 milioni del rendiconto 2018, l’ultimo approvato, con un risparmio del 38 per cento in 8 anni.