IL CARD. BASSETTI RICORDA CAFFARRA, “GENEROSO E APPASSIONATO”
“A distanza di pochi giorni dalla morte del cardinale Dionigi Tettamanzi, la nostra Chiesa italiana perde un altro generoso e appassionato servitore; ed io, a mia volta, un amico fraterno”. Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, si fa interprete del dolore dei vescovi italiani per la morte di Carlo Caffarra. “Anche pensando semplicemente agli anni della sua presenza nel Consiglio permanente – sottolinea Bassetti ad Avvenire -, gli siamo debitori di contributi che si sono sempre distinti per qualità di contenuto e brillantezza di tono. Mai scontato, vivace e intelligente, era preparato e competente come pochi; soprattutto, lo animava un respiro profondamente ecclesiale. È con questa riconoscenza che ora lo affidiamo al Signore in cui ha sempre creduto e sperato”. Poi il cardinale presidente si affida a un ricordo. “Personalmente ho avuto la possibilità di condividere con lui nello stesso Circolo le giornate dell’ultimo Sinodo dei vescovi sulla famiglia – aggiunge Bassetti -: nei suoi interventi era fermo sui principi, ma nel contempo conosceva da vicino sia la misericordia nei confronti di chi sbagliava sia l’amicizia con i confratelli e le sapeva esprimere con grande umanità”. La mente di Bassetti torna agli anni dell’insegnamento. “Era un giovane professore quello che frequentava le aule dello Studio teologico fiorentino e con il quale diversi giorni della settimana mi trovavo a condividere la mensa e i momenti comuni – afferma il presidente della Cei che è stato rettore del Seminario di Firenze e poi vicario generale dell’arcidiocesi fiorentina –. Il suo fare amabile ed estroverso e la sua disponibilità alla conversazione hanno posto le basi della nostra amicizia, un’amicizia destinata a durare tutta la vita”.